Urbino, minaccia ispezioni fiscali per non pagare Denunciato funzionario dell'Agenzia delle Entrate

Urbino, minaccia ispezioni fiscali per non pagare Denunciato funzionario dell'Agenzia delle Entrate
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URBINO - «Lei non sa chi sono io». Una frase e un atteggiamento di cinematografica memoria che calzano a pennello a moderni potenti, o sedicenti tali, come a quel funzionario di mezza età che lavora nella sede dell'Agenzia delle entrate di Urbino e non ha esitato a tirare fuori il suo tesserino per incutere timore, ottenere vantaggi e soprattutto per non mettere mano al portafoglio.




E guai a chi si ribellava. «Adesso ti faccio un'ispezione - ribatteva l'uomo - fammi vedere i documenti del negozio e vediamo se è tutto in regola». Un'invettiva che sarà pure polverosa ma che, messa in questi termini, diventa reato. Il funzionario, infatti, in almeno due episodi accertati dalle Fiamme Gialle di Urbino, ha abusato del suo ruolo tanto da essere accusato di concussione. Un soggetto conosciuto nella zona e soprattutto dal carattere e dal modo di fare molto particolari. Già noto alle forze dell'ordine per aver alzato la voce e le mani nei confronti dei carabinieri, in passato è finito nei guai con denunce per minacce aggravate e violenza a pubblico ufficiale. Le indagini dei finanzieri della Compagnia, coordinati dal capitano Antonio Dima e affiancati dai carabinieri di Acqualagna, sono iniziate quest'estate, quando i militari, mentre andavano a fare una verifica in un ristorante dell'Urbinate, si sono imbattuti nel funzionario all'uscita dal locale. Alla vista delle divise, l'uomo si è qualificato e ha detto che non c'era bisogna di controllare perchè l'aveva appena fatto lui. I finanzieri, naturalmente, non hanno nemmeno per un secondo assecondato il funzionario e sono entrati nel locale. Lì, alla presenza del titolare, il dipendente dell'agenzia delle entrate, ha continuato a sfoderare la sua spocchia: «Se volete fare il verbale - ha detto ai militari - fatelo pure, tanto passa comunque da me nel mio ufficio. Domani chiamo il vostro comandante». Un chiaro tentativo di intimidire i finanzieri per evitare la verifica e ingraziarsi il ristoratore in vista di futuri favori e vantaggi. Vantaggi che voleva ottenere anche in un'altra occasione quando è andato via da un bar senza pagare una bottiglia di vino pregiato. In quell'episodio, il funzionario ha tirato fuori il solito tesserino davanti al ragazzo della cassa dicendo che se non voleva controlli e guai, la bottiglia per lui sarebbe stata gratis. Il giovane ha chiamato la titolare che non ha ceduto alle minacce e, anzi, gli ha sbattuto sotto il naso tutta la documentazione del locale perfettamente in regola. Nonostante tutto, però, l'uomo ha preso la bottiglia e se n'è andato senza pagare. Un atteggiamento di superiorità da parte di chi si sente oltre la legge. Ora, però, per il funzionario all'orizzonte c'è un processo in attesa del quale dovrà rispettare la misura cautelare dell'obbligo di dimora nel suo Comune di residenza, con il divieto di allontanarsi da casa nelle ore notturne. Il provvedimento (notificato all'uomo ieri mattina) è stato emesso dal gip del Tribunale di Urbino Egidio de Leone. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero