Non è stata uccisa dal figlio come era sembrato in un primo momento ai carabinieri intervenuti sul posto, Maria Paolucci, la...
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intervenuti sul posto, Maria Paolucci, la donna di 88 anni trovata morta in casa a Matelica insieme al figlio Andrea Santoro. Il medico legale ha stabilito che l'anziana è deceduta per un malore, e cadendo a terra dalla carrozzina in cui si trovava, ha riportato una lieve ferita alla testa.
Il figlio l'avrebbe trovata già morta, l'ha adagiata sul letto e poi, sconvolto, si è impiccato al battente di una porta. I carabinieri di Camerino, che insieme a quelli di Macerata conducono le indagini, hanno riferito che la ferita alla testa dell'ottantottenne appare una lesione non mortale, conseguente alla caduta e verosimilmente successiva all'arresto
cardiocircolatorio. Dopo essersi reso conto che per la madre non c'era più nulla da fare, Andrea Santoro avrebbe ricomposto il cadavere sul letto, per poi togliersi la vita. Il pm Rosanna Buccini ha disposto per il 5 giugno un'ispezione cadaverica dei corpi.
La donna, Maria Paolocci, 88 anni era la mamma di Andrea Santoro, l'uomo di 45 anni trovato impiccato.
La tragedia si è consumata in via Laurini, nella zona vicina all'ospedale. Andrea Santoro, celibe, da qualche anno era disoccupato e viveva con la madre. Andrea era considerato da tutti una persona mite e tranquilla. Si era laureato in giurisprudenza e per anni aveva lavorato con contratti a tempo determinato presso varie aziende. Da diverso tempo però non era riuscito a trovare altri contratti e sostanzialmente assisteva la madre malata, una ex professoressa non autosufficiente.
Era una famiglia segnata da tre lutti nell'arco di pochi anni. La donna era vedova di un maresciallo dei
carabinieri. Aveva un altro figlio, morto per una grave
malattia. Un decesso seguito poi da quello della sorella dell'anziana, che viveva con lei e con il nipote Andrea. Stando a quanto si è appreso, dopo la scomparsa del fratello, Andrea Santoro aveva avuto un forte esaurimento nervoso, dal quale non
si era mai completamente ripreso. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero