Sparatoria a Fano, resta in carcere il re dei night club Ciaschini In auto un vero e proprio arsenale

Sparatoria a Fano, resta in carcere il re dei night club Ciaschini In auto un vero e proprio arsenale
FANO (Pesaro e Urbino) - Giovanni Ciaschini resta nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro in attesa dell’udienza per la conferma dell’arresto, convocata per la giornata di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
FANO (Pesaro e Urbino) - Giovanni Ciaschini resta nel carcere di Villa Fastiggi a Pesaro in attesa dell’udienza per la conferma dell’arresto, convocata per la giornata di dopodomani.






Sul conto dell’ex re dei night club fanesi, 71 anni, pendono accuse assai pesanti. Dal tentato omicidio, dopo che ha scaricato undici colpi contro il suo rivale in amore, alle denunce per porto abusivo di arma e porto di oggetti per offendere: sei coltelli, punteruolo, seghetto, spray al peperoncino, mazza da baseball. Tutto materiale scoperto dalla polizia nella sua casa e nella sua auto, insieme con circa cento proiettili di vario calibro. L’altro ieri notte, hanno sostenuto gli investigatori, l’ex re dei night club voleva eliminare il rivale, un vadese di 37 anni che ha stretto una relazione sentimentale con l’ex compagna dello stesso Ciaschini, 45 anni, originaria della Russia e attuale amministratrice del locale Lo Scrigno, a Fano nella zona dell’ex zuccherificio. Un episodio gravissimo, che a Fano ha sollevato scalpore. «Ancora una volta un uomo ha cercato di imporsi con la violenza nella vita affettiva di una donna», ha detto l’assessore Samuele Mascarin. «La situazione è allarmante – ha proseguito – perché ogni giorno si assiste a una deriva di prepotenza. In via Fanella, per fortuna, non c’è stata tragedia, ma si tratta dello stesso abito mentale: maschilismo retrivo. Per la sicurezza delle donne, è il maggior problema in assoluto. Certa politica, però, non ci spende tante parole e non ci costruisce campagne elettorali». Secondo l’assessore Marina Bargnesi c’è una matrice psicologica e culturale nella violenza dell’uomo abbandonato: «La difficoltà a elaborare nuovi modelli di relazione sentimentale e a recuperare un nuovo ruolo nella dinamica di coppia, per un mondo maschile che si sente svilito e intaccato. L’altro aspetto molto presente, in ogni forma di relazione personale, è l’impulsività. Un progressivo disconnettersi da etica, morale, buon senso e rispetto profondo dell’altro». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero