Prima nuota da Fano a Pesaro per 11 km poi spegne 80 candeline sulla torta

Prima nuota da Fano a Pesaro per 11 km poi spegne 80 candeline sulla torta
PESARO - Quasi sei ore di bracciate da Fano a Pesaro e ancora il fiato per spegnere 80 candeline. Passano gli anni, non la voglia di imprese natatorie per Giuseppe Spinaci. ...

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PESARO - Quasi sei ore di bracciate da Fano a Pesaro e ancora il fiato per spegnere 80 candeline. Passano gli anni, non la voglia di imprese natatorie per Giuseppe Spinaci.




Che ieri, nel giorno del suo 80esimo compleanno ha voluto celebrare l’occasione con 11 chilometri a nuoto sottocosta dalla Gimarra di Fano fino al Circolo Canottieri di Pesaro. «Perché finché il padreterno mi concede di farcela non trovo modo migliore di festeggiare gli anni che passano» racconta Giuseppe Spinaci, ex professore di matematica nonché nuotatore di livello nazionale negli anni ’50 che, pure il 13 agosto di un anno prima, aveva celebrato il suo 79esimo compleanno con la tratta da Gabicce Mare a Baia Flaminia in cinque ore e dieci minuti, ovvero un quarto d’ora dopo il figlio Alberto – 47 anni – che in quell’occasione lo accompagnò bracciata dopo bracciata. «Questa volta ci siamo persi di vista quasi subito – racconta Spinaci senior – Ma ad Alberto ho detto: và e tieni il tuo passo che io prima o poi arrivo».

Così Alberto è arrivato con un «tempone» di 4 ore e 25 minuti, Giuseppe in 5 ore e 55: «C’era il mare un po’ mosso, ma era comunque uno scirocco favorevole – spiega Giuseppe – Però avevo l’onda che mi disturbava la respirazione nello stile libero e ho preferito prendermela più comoda facendomela quasi tutta a dorso». E questa volta senza neppure la scorta di una barca: «Ma per il mio 80esimo compleanno è venuto anche a trovarmi da Vigevano mio fratello Marco (di tre anni più giovane e anch’esso nuotatore provetto «scudettato» con la Vis Sauro targata 1950). Mi ha seguito a piedi da riva con le disposizioni di tuffarsi e raggiungermi nel caso non mi vedesse più sbucare tra una scogliera e l’altra».

Daniele Sacchi Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero