Pesaro, mazzette per aggiustare le sentenze Quattro condanne a "Fiscopoli bis"

Pesaro, mazzette per aggiustare le sentenze Quattro condanne a "Fiscopoli bis"
PESARO - Quattro condanne e due assoluzioni. E così si è chiuso, ieri pomeriggio, anche Fiscopoli bis. Il primo grado di giudizio. Ma non di certo l'ultimo, dato che la...

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PESARO - Quattro condanne e due assoluzioni. E così si è chiuso, ieri pomeriggio, anche Fiscopoli bis. Il primo grado di giudizio. Ma non di certo l'ultimo, dato che la battaglia riprenderà anche in appello. Tutte le parti, accusa e difese, sono determinate ad andare fino in fondo.




Sette anni di reclusione (più interdizione perpetua dai pubblici uffici) è la pena inflitta a Bruno Venturati (difeso dall'avvocato Paola Righetti) per varie ipotesi di concussione e corruzione. Venturati era considerato, dalla Procura e dai pm Monica Garulli e Maria Letizia Fucci, il braccio destro del segretario della sezione Beniamino Mensali, "dominus", per l'accusa, del giro di tangenti che ha travolto la quarta sezione della commissione tributaria provinciale. Per Venturati, alla scorsa udienza, i pm avevano chiesto una condanna a 14 anni e 8 mesi. L'ex giudice della sezione ha però sulle spalle la precedente condanna a 8 anni e 3 mesi per i fatti della prima Fiscopoli. Gli altri condannati sono invece il commercialista pesarese Antonio Magnotta (difeso dal professore Filippo Sgubbi di Bologna e dall'avvocato Umberto Levi) a cui il collegio ha inflitto 3 anni di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici per corruzione, mentre la Procura aveva chiesto 4 anni, e 1 anno e 6 mesi a testa per gli ex giudici non togati della quarta sezione Giancarlo Pretelli e Sergio Polidori (difesi entrambi dall'avvocato Paolo Di Loreto) per il reato di abuso d'ufficio. Su quest'ultimi pendeva anche l'accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato (lasciavano che a scrivere le sentenze fossero i commercialisti, mentre loro si prendevano il gettone), ma i giudici gliel'hanno tolta. A tirare un sospiro di sollievo sono invece l'imprenditore Antonio Venturini (difeso dall'avvocato Giovanni Orciani), per il quale i pm avevano chiesto 5 anni e 8 mesi per corruzione, e il commercialista Stefano Eusebi (difeso dal professore Lucio Monaco e dall'avvocato Andrea Casula) e che rischiava una pena a 3 anni e 8 mesi per concussione. Il collegio li ha assolti per "non aver commesso il fatto". I giudici hanno poi rinviato alla sede civile il Ministero delle Finanze, costituito parte civile nel processo attraverso l'avvocato dello Stato, con una richiesta di risarcimento da oltre 50milioni di euro (più 2 milioni di euro per il danno morale). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero