Pesaro, incendio nel parco San Bartolo Bosco in cenere, caccia ai piromani

Pesaro, incendio nel parco San Bartolo Bosco in cenere, caccia ai piromani
PESARO - Incendio sul San Bartolo, le fiamme devastano tre ettari di falesia sotto Casteldimezzo, minacciando anche il Circolino. Ci sarebbero due punti di innesco, si sospetta...

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PESARO - Incendio sul San Bartolo, le fiamme devastano tre ettari di falesia sotto Casteldimezzo, minacciando anche il Circolino. Ci sarebbero due punti di innesco, si sospetta un’origine dolosa. «Punire i colpevoli, ma il San Bartolo non ha occhi per quest'estate, chiediamo ai Comuni di Pesaro e Gabicce aiuto per la sorveglianza», è l'appello del presidente Balducci.






Dal camping Paradiso qualcuno avrebbe avvertito una puzza di fumo già dalla tarda serata di giovedì. Ma la segnalazione dell'incendio è arrivata alla 7 di ieri mattina. Le fiamme si sono propagate poco a nord di Casteldimezzo, con un fronte di oltre mezzo chilometro, estendendosi nella falesia sottostante per circa tre ettari, favorite dall'elevata pendenza e dalla densità della vegetazione. Sul posto gli uomini del Corpo forestale dello Stato e i vigili del fuoco, insieme ai volontari della Protezione civile di Pesaro. Ma le operazioni di spegnimento si sono subito dimostrate complesse: area inaccessibile a piedi a causa della frana che qualche settimana fa ha interessato la strada che da Casteldimezzo porta verso la spiaggia, dove si trova il ristorante Circolino, minacciato dal rogo, ma senza conseguenze. Decisivo è stato l’intervento di due Canadair arrivati sul posto intorno alle 11, che con 27 lanci di acqua e ritardante hanno rapidamente estinto le fiamme. Un'attività monitorata e controllata a mare da due motovedette della Capitaneria. Poco prima delle 13 l'incendio era sotto controllo, ma gli agenti e i volontari sono rimasti sul posto fino alle 18 per essere sicuri che le lingue di fuoco si fossero spente definitivamente. Potrebbero essere due i punti di innesco dell'incendio a monte, questo avvalorerebbe l'ipotesi dell'origine dolosa. Le attività investigative curate dal Nipaf (Nucleo investigativo di polizia forestale) del Corpo forestale di Pesaro sono ancora in corso, anche attraverso l’analisi chimico-fisica-biologica di alcuni oggetti repertati. Oggetti sui quali per il momento gli inquirenti mantengono il riserbo. Il presidente dell'Ente Parco, Domenico Balducci, si augura che «non sia un incendio doloso, ma nel caso lo fosse, auspichiamo che i colpevoli vengano individuati e puniti. L'incendio che si è verificato a Casteldimezzo dimostra quanto ci sia l'esigenza di garantire una fruizione che sia realmente sostenibile, e di un coordinamento tra istituzioni, Parco e tutti quei soggetti che devono operare per la sicurezza dell'area. Il Parco non ha una sorveglianza nemmeno di giorno, non abbiamo occhi per quest'estate. E la carenza di risorse ci impedisce di assumere personale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero