Pesaro, caporalato nei cantieri A14 Due condannati per estorsione

Un cantiere della terza corsia A14
PESARO - Caporalato nei cantieri per la terza corsia A14, il tribunale di Pesaro condanna due persone per estorsione a due anni e mezzo di reclusione. ...

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PESARO - Caporalato nei cantieri per la terza corsia A14, il tribunale di Pesaro condanna due persone per estorsione a due anni e mezzo di reclusione.


Il 49enne Vincenzo Sammartino ed il 54enne Pasquale del Villano, entrambi di San Cipriano D’Aversa (caserta) chiedevano cifre consistenti per “concedere” il lavoro nei cantieri. In alcuni casi si facevano consegnare anche più dello stipendio: a tre operai sono stati chiesti dai 500 ai 700 euro su stipendi di poco superiori ai mille. Il caso era stato denunciato dalla Fillea Cgil di Pesaro, che si era anche costituita parte civile. I due, quindi, dovranno versare anche un risarcimento di 1000 euro proprio al sindacato, che ha annunciato saranno devoluti a Libera di Don Ciotti. «La vicenda, sindacale e giudiziaria, - commenta la segretario Simona Ricci - uno dei pochi casi in Italia nei quali un Sindacato si è costituito come parte civile in un caso di sfruttamento e di caporalato, è la testimonianza di quanto sia decisivo, per tutti gli attori sociali ed istituzionali, vigilare per prevenire ogni infiltrazione della criminalità organizzata nel sistema degli appalti del nostro territorio, non solo nelle grandi opere pubbliche come in questo caso, ma in tutte quelle attività nelle quali l'illegalità diffusa incrocia un lavoro sempre più sotto ricatto ed indebolito, nei diritti e nella dignità. Anche per questo, aver fatto valere il senso dello Statuto fondativo della Cgil laddove è contenuto l'impegno del Sindacato per tutelare l'integrità e la dignità del lavoro assume, anche con questa sentenza, un valore particolare». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero