Pesaro, il Cantiere navale ha un compratore e a sorpresa c'è anche un rilancio sul prezzo

Pesaro, il Cantiere navale ha un compratore e a sorpresa c'è anche un rilancio sul prezzo
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PESARO - Fuori dall’aula 2.09 del tribunale di Pesaro c’era un clima di attesa per l’asta del Cantiere Navale. Nei giorni scorsi era stata presentata un’offerta da 2.095.000 euro. Ma un’altra società si è presentata con un’offerta ed è scattata l’asta ieri mattina alle 11. Fuori dalla porta c’erano anche gli ex lavoratori del Cantiere Navale, in attesa di avere qualche notizia. Poi un nugolo di avvocati e non è passato inosservato un uomo che parlava inglese, uno degli offerenti.




Il curatore fallimentare Giorgio Gragnola ha chiuso la porta e dopo una trentina di minuti sono usciti tutti. C’è stata anche una corsa al rialzo per il lotto che comprende l’area e i tre naumakos non ancora terminati: il 105, il Signoretto e il 145. «Il cantiere è stato venduto a 2.550.000 euro - ha spiegato all’uscita Giorgio Gragnola - l’offerta è arrivata dallo studio Russo di Milano per persona da nominare -. Nei prossimi giorni capiremo se si tratta di una cordata di imprenditori o di un offerente unico. Bisogna aspettare i tempi tecnici per incamerare la somma e trasferire l’azienda». C’è ancora incertezza, ma dopo diversi passaggi a vuoto questa volta si è arrivati in fondo. Ricordiamo che la prima asta fu di 5 milioni, poi un passaggio a 4 milioni, a 3,1 e l'ultima di 2 milioni. Tutte andate deserte, fino all’offerta di circa un mese fa.


Gragnola, in tribunale, si è rivolto agli ex lavoratori. «Sono stati quattro anni lunghi, ma non infruttuosi perché il cantiere navale ora potrà ripartire. Senz’altro un passaggio positivo per il territorio e per la ricollocazione di maestranze». Il curatore ha anche dato rassicurazioni sulle spettanze arretrate dei dipendenti. «Entro novembre pagheremo quello che resta, faremo partire i bonifici». Notizia accolta in maniera molto positiva. Stessa reazione anche da parte dei sindacati. Leonardo Bartolucci della Fim Cisl spiega che «è un momento importante. Ma ora è necessario capire quali saranno le intenzioni di chi subentrerà e vorremo anche capire di chi si tratta. Ci auguriamo che possa tornare a essere un sito produttivo con un progetto industriale di rilancio». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero