PESARO - Il parco Miralfiore, i suoi meandri, luoghi di incontri, ma anche di cronaca. Come il caso dell'aggressione da parte di un romeno di 23 anni nei confronti di un uomo...
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Qui viene massacrato di botte e derubato di 250 euro e del bancomat. L'uomo è riuscito a chiamare i carabinieri solo dopo le 20. Giusto il tempo di indicare qualcosa ai militari della compagnia di Pesaro, prima di finire in Coma. Gli uomini coordinati dal capitano Giuseppe De Gori e dal comandante del Radio Mobile Massimiliano Iori iniziano la caccia all'uomo partendo dalle immagini delle telecamere. I due si vedono, ma il romeno è incappucciato. C'è però un particolare, la camminata con il piede destro rivolto all'esterno. Le indagini, coordinate dal pm Silvia Cecchi, arrivano a una svolta quando un maresciallo dei carabinieri vede il ragazzo. Vestiti e look diverso, ma camminata inconfondibile. Lo portano in caserma dove ci sarà anche un'altra conferma. Lo raggiunge la fidanzata e si scopre che il telefonino di lei è lo stesso agganciato dalla cella nella zona dell'aggresione. Scatta l'arresto per rapina, lesioni aggravate dall'aver agito contro una persona in situazione di minorata difesa. Il romeno è finito in carcere, arresto convalidato dal Gip. Era senza fissa dimora, non è chiaro se abitasse al Mirafiore al campo rom distrutto dall'operazione della Municipale e Questura in settimana. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero