Ancona, «Devo fare una mammografia? Ripassi tra un anno». Liste d'attesa: parte il piano per ridurle

L'ospedale Torrette
ANCONA - Istituiti i gruppi per il monitoraggio delle misure per l’abbattimento delle liste di attesa. Via dunque al primo step del decalogo approvato lo scorso 29 settembre che...

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ANCONA - Istituiti i gruppi per il monitoraggio delle misure per l’abbattimento delle liste di attesa. Via dunque al primo step del decalogo approvato lo scorso 29 settembre che promette di riportare i tempi per le prestazioni sanitarie a quelli stabiliti per legge. Due i gruppi, quello operativo, costituito da 18 medici tra responsabili Asur, delle Aree vaste, delle aziende ospedaliere e dell’Agenzia regionale sanitaria, e coordinato da Piero Ciccarelli, dirigente del Servizio sanità. L’altro, il gruppo comunicazione.




Nove i componenti, coordinati dal direttore Ars, Enrico Bordoni. Al primo, il compito di verificare in tempo reale lo stato di avanzamento della delibera taglia liste d’attesa. Al secondo, l’incarico di tenere il filo diretto con i cittadini, fornendo tutte le informazioni utili ma anche quello di ricevere le segnalazioni di criticità e di inviarle al gruppo operativo. Obiettivo: verificare che le norme approvate il mese scorso dalla Giunta riconducano le liste di attesa entro i limiti di legge.



Ma da dove si parte e dove si deve arrivare? Gli ultimi dati disponibili per le 43 prestazioni (14 visite specialistiche e 29 esami strumentali) oggetto del decalogo mettono in evidenza un contesto d’emergenza. È la mammografia la situazione più fuori controllo: 336 giorni l’attesa media. Il traguardo sono i 60 giorni standard fissati a livello nazionale. Sui numeri da paura c’è da fare, però, una precisazione. In quell’anno di attesa sono conteggiate anche le visite dei programmi di prevenzione. Per le urgenze, in caso di diagnosi sospetta, il protocollo di intervento della sanità marchigiana risulta tra i migliori d’Italia, con una risposta entro le 48 ore. Ma di strada da fare comunque ce n’è.



Maglia nera anche per l’ecodoppler dei tronchi sovraortici, servono 308 giorni prima di trovare un posto libero. Solo un giorno in meno di attesa (307) per una sigmoidoscopia con endoscopio flessibile. E ancora 267 giorni per una risonanza magnetica alla vescica, 259 per una colonscopia e 257 per un’eco mammaria per la quale i tempi di attesta massimi previsti dalla legge sono fissati a 90.

Per quanto riguarda le visite specialistiche, è per quella cardiologica che si attende di più, oltre 4 mesi (138 giorni), ben tre volte, e non basta, il tempo massimo consentito dalla normativa nazionale, che fissa il limite a 45 giorni. Seguono le visite dall’endocrinologo (124 giorni, 30 il limite nazionale). Ancona, visita specialistica per la chirurgia vascolare (107 giorni).


Su queste agirà in primis la terapia d’urto messa a punto dalla Regione.

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Il Messaggero