Osimo, studente il fuga con i soldi del compagni: si è giocato tutto alle slot-machine

Osimo, studente il fuga con i soldi del compagni: si è giocato tutto alle slot-machine
Si sarebbe giocato tutto alle slot machine lo studente di Osimo (Ancona) sparito qualche giorno fa con i soldi del compagni di scuola. «Non cercatemi, io sto bene»...

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Si sarebbe giocato tutto alle slot machine lo studente di Osimo (Ancona) sparito qualche giorno fa con i soldi del compagni di scuola. «Non cercatemi, io sto bene» avrebbe scritto ad un amico prima di eclissarsi spegnendo il telefonino, cancellando il suo profilo fb e le chat di WhatsApp. Il ragazzo è fuggito con i 6000 euro raccolti tra i 280 maturandi della scuola per organizzare il pranzo dei 100 giorni all’esame, in un agriturismo di Osimo.


Lo studente di 20 anni si troverebbe nel nord Italia e sarebbe rimasto in contatto solo con i suoi genitori, distrutti dal dolore per quello che è riuscito a combinare. Convocata dal comandante Enrico Grossi nella caserma carabinieri di Castelfidardo, città dove la famiglia vive, la madre dello studente ha raccontato retroscena inquietanti sulla vicenda. Disperata e in lacrime, la donna ha confidato al maresciallo che il figlio soffre di ludopatia, vera piaga sociale. Quel vizio del gioco sarebbe stato motivo di frequenti litigi a casa e delle sue sparizioni improvvise, anche per diversi giorni.

Secondo quanto ricostruito dai militari, il ragazzo oltre a perdere alle slot machine parte dei soldi raccolti a scuola, per lo più con quel contante avrebbe saldato i debiti di gioco e ora non avrebbe più il coraggio di tornare in famiglia per il senso di colpa e l’incapacità di affrontare la rabbia dei compagni d’istituto. Si sarebbe insomma trovato in un mare di guai e per uscirne indenne avrebbe escogitato di impadronirsi dei 6000 euro, lasciando in serie difficoltà i suoi familiari che lavorano facendo sacrifici. «Torna a casa perché nessuno vuole farti del male e le cose si sistemeranno. Devi anche sostenere l'esame di maturità» gli avrebbe ripetuto anche ieri al telefono la mamma, richiamandolo a responsabilità nella speranza di evitargli denunce penali.

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Il Messaggero