Montecchio, incendio doloso Distrutta una palestra

Montecchio, incendio doloso Distrutta una palestra
MONTECCHIO (Pesaro e Urbino) - Un incendio ha provocato, nella notte fra venerdì e sabato, danni consistenti alla palestra Mithos Club di Montecchio, tanto che i pompieri hanno...

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MONTECCHIO (Pesaro e Urbino) - Un incendio ha provocato, nella notte fra venerdì e sabato, danni consistenti alla palestra Mithos Club di Montecchio, tanto che i pompieri hanno dichiarato inagibili i 400 metri quadrati dei locali del capannone di via XXV Aprile.




L'allarme è scattato attorno alle 4,20 di ieri mattina quando, poco dopo, il rogo è stato sedato da due squadre dei vigili del fuoco di Pesaro. Operazioni di messa in sicurezza rapide, ma i vigili si sono trattenuti sul posto fino alle 8 per le procedure d'indagine del caso, supportate dai carabinieri della stazione di Montecchio e del Nucleo operativo e radiomobile di Pesaro. Questo perché le indagini preliminari puntano sull'atto doloso, soprattutto per alcuni dei dettagli sulla tipologia di propagazione delle fiamme. Nonostante non siano state rilevate tracce d'innesco quali taniche o quant'altro, il rogo è risultato essere divampato dall'interno dei locali e, nello specifico, da due punti differenti per due simultanei incendi scaturiti da due diverse estremità dei locali. Non a caso i danni maggiori si sono registrati nell'area relativa ad ufficio, reception e sala d'aspetto, così come nella non adiacente sala fitness dedicata a corsi ed esercizi a corpo libero. Nel mezzo della palestra, è risultata meno intaccata dalle fiamme la sala pesi.

La palestra Mithos da settembre aveva cambiato gestione facendo ora capo ad un’Associazione sportiva dilettantistica. L'attuale società di gestione della Mithos Club non è proprietaria del capannone. Struttura portante che, a differenza della palestra, risulterebbe coperta da assicurazione. I carabinieri, che stanno anche acquisendo i supporti video delle telecamere circostanti, hanno interrogato gli attuali impiegati dell'attività. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero