MONDAVIO (Pesaro e Urbibno) - Decine di colpi alla testa, forse 40, 50 o anche di più. Talmente tanti e sovrapposti che non è stato possibile contarli con precisione. Ma non...
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L'autopsia, eseguita ieri - dalle 12 alle 15 - dal professore Adriano Tagliabracci e da Raffaele Giorgietti, ha confermato l'ipotesi di indagine della Procura e del pm Sante Bascucci. Il volto e il cranio di Rossella Iatesta sono stati devastati da diverse fratture multiple. Secondo le prime analisi del cadavere, la donna sarebbe stata colpita alle spalle da un solo corpo contundente e cioè il bastone ritrovato sul luogo del delitto. Il tutto sarebbe cominciato quando Rossella e il marito Gino erano in camera al piano di sopra. Qui al culmine di una litigata (scoppiata perché, come ha detto Ruggieri al gip Lorena Mussoni «voleva cacciarmi di casa») l'uomo si sarebbe scagliato sulla moglie. Rossella è riuscita a scappare di sotto, ma proprio quando aveva raggiunto la porta e forse la salvezza, il marito (e padre del loro bambino di 9 anni) l'ha assalita. I medici legali hanno escluso l'esistenza di tracce di rapporti sessuali. Rossella non avrebbe subìto violenza fisica da Ruggieri prima di essere uccisa. I due medici hanno anche visitato il marito (piantonato al S.Salvatore e di Pesaro) per vedere se i segni che ha sul corpo siano compatibili con una colluttazione. Alcuni hanno dato esito positivo, ma non tutti. E Ruggieri (assistito dall'avvocato Diego Dell'Anna) ha ripetuto più volte di non ricordare cosa sia successo, di come e quando si sia fatto quelle ferite. Tagliabracci e Giorgietti hanno poi fatto un sopralluogo alla casa. Ma dovranno ritornare ancora una volta per poter stabilire con esattezza la dinamica dell'omicidio attraverso l'esame del materiale biologico sparso per la villetta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero