Chiudono nelle Marche i punti nascita di tre ospedali. Il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, stamattina in Consiglio non ha concesso chance alle Maternità...
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Lo ha detto lo stesso Ceriscioli, durante il lungo e a volte teso dibattito sulle mozioni delle opposizioni contro la chiusura dei punti nascita di Osimo, Fabriano e San Severino. «Non prevediamo il licenziamento degli operatori, che dal primo gennaio continueranno a fare il 90% dell'attività di ostetricia e ginecologia, non si chiudono reparti - ha spiegato -. Non vengono sottratti medici e infermieri, perchè continueranno a operare nella stessa struttura».
Il presidente ha ricordato che «nel dicembre 2010 la conferenza Stato-Regioni, all'unanimità, in accordo con il ministero della Salute, ha approvato dei criteri per tutelare la sicurezza e la qualità nei punti nascita, con il mantenimento delle strutture solo sopra i mille parti. È una scelta fatta nel 2011. Dal 2011 al 2015 - ha incalzato - che cosa è successo? Oggi l'Asur ricostituita ha preso in mano i percorsi clinici che prevedono l'ottimizzazione dei servizi. Gli atti erano già scritti, noi non abbiamo fatto nuovi atti, le delibere erano già state fatte e l'Asur ha ripreso quel percorso».
«Fatto il passaggio di questi 3 punti nascita - ha detto ancora -, si riassesterà il sistema, fino a che nelle Marche ci saranno solo punti nascita con mille parti. Non c'è un disegno risparmiatore, non togliamo risorse - ha insistito -, c'è solo l'obiettivo della qualità e della sicurezza, aderente agli standard internazionali del settore». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero