ANCONA - Visite anche nei festivi e dopo cena, tempi per le prestazioni commisurati all'effettiva gravità della patologia. E' pronto l'annunciato Decalogo della...
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Ma cosa prevede il tanto atteso decalogo? Due le linee d'azione: la prima interviene sull'ampliamento dell'offerta, la seconda sul miglioramento dell'appropriatezza. E' in particolare sull'offerta che sono annunciate le maggiori novità. Obiettivo, accrescere la produttività dell'attività sanitaria, con l'implementazione del numero delle prestazioni da parte degli specialisti. Nel pieno rispetto delle norme contrattuali e con il pagamento delle attività supplementari da parte delle singole aziende, ai professionisti sarà chiesto di eseguire visite e prestazioni strumentali anche dopo cena, il sabato pomeriggio e nei festivi. Ampliamento dell'offerta anche da parte del privato accreditato al quale il servizio pubblico chiederà di aumentare il numero delle prestazioni con i maggiori tempi di attesa.
Seconda linea d'azione, l'appropriatezza, vale a dire l'effettiva rispondenza tra tempi per la prestazione e gravità della patologia. In questo caso ad essere maggiormente coinvolti saranno i medici di famiglia che prescrivono visite ed esami. La strategia per aggredire i tempi d'attesa consisterà nella definitiva codificazione ed applicazione dei "codici" relativi ai tempi per ciascuna prestazione: U per urgente (entro le 48 ore), B per breve (entro 10 giorni), D per differibile (entro 30 giorni le visite, 60 gli esami strumentali), P per programmabile (fino a 180 giorni). Altra novità, per prenotare le visite per alcune patologie "sensibili" (oncologia, cardiopatie, nefropatie e diabete) non si dovrà più passare per il Cup, ma sarà lo specialista a fissare gli appuntamenti attraverso agende dedicate. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero