Macerata, Juliana Moreira contro l'ex: «Mi telefonava in continuazione, avevo paura, mi spaventava»

La bella Moreira e Stoppa in Tribunale a Macerata (foto Calavita)
MACERATA - «Avevo paura del mio ex, mi spavenatava, sapevo che aveva un comportamento aggressivo, mi telefonava in continuazione». Così Jiuliana Moreira questa mattina in...

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MACERATA - «Avevo paura del mio ex, mi spavenatava, sapevo che aveva un comportamento aggressivo, mi telefonava in continuazione». Così Jiuliana Moreira questa mattina in Tribunale a Macerata per testimoniare contro l'ex Giuseppe Zega.








La showgirl è parte civile insieme all'inviato di Striscia la notizia Edoardo Stoppa, suo compagno. Entrambi, nel 2009, sarebbero stati minacciati dall'imprenditore Zega, 51 anni, ex fidanzato della bella soubrette. Zega aveva affrontato, dice l'accusa (sostenuta dal pm Francesca D'Arienzo), la ex e Stoppa mentre si trovavano alla discoteca Gatto blu di Civitanova. L'uomo li avrebbe minacciati. Avrebbe detto a Stoppa: «Ti spezzo le ossa». E avrebbe minacciato la coppia dicendo: «E' qui il fidanzato... fammelo vedere, ve ne andate via adesso vi faccio vedere io».



La bella soubrette ieri mattina ha testimoniato davanti al giudice di pace: «Sono stata tre anni con Zega, fino al 2007 e di comune accordo abbiamo deciso di lasciarsi, a quel punto ho interrotto tutti i rapporti con lui e con tutte le conoscenze che avevamo in comune. Continuava a chiamarmi al telefono, mi minacciava dicendo che voleva che tornassi in Brasile a fare la fame, mi diceva: io ti ho creato e io ti distruggo. Credo ce l'avesse con me perché non poteva più gestire le mie cose, i miei conti bancari. Lui mi doveva dei soldi». Alla soubrette è stato chiesto: «E' stata mai picchiata dal suo ex?». E lei, dopo una pausa, ha detto: «Preferisco non rispondere».



Sentito anche il compagno Stoppa che ha ricordato l'aggressione verbale in discoteca: «Mi sono sentito minacciato e in pericolo», ha detto. Il processo è stato rinviato al 27 aprile. Zega è difeso dall'avvocato Gabriele Cofanelli. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero