JESI - Giallo piromane al Galilei di Jesi. Secondo incendio in 48 ore. Secondo atto vandalico in pochi giorni. Appiccato un...
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Secondo atto vandalico in pochi giorni. Appiccato un incendio nel ripostiglio del bagno con un fumogeno da stadio. Alla scuola Iis Galileo Galilei di viale del Lavoro ieri mattina sono stati evacuati tutti gli studenti per la densa coltre di fumo nero che si è propagata in tutto il plesso B dell'istituto. Sul posto si sono precipitati i carabinieri Jesi che hanno chiarito la dinamica: ignoti intorno alle 12 hanno ammucchiato materiale di carta all'interno del ripostiglio nell'antibagno del terzo piano, nel plesso a destra che ospita le classi II, III, IV e V e il laboratorio di disegno.
Il bagno di servizio viene usato dai bidelli come ripostiglio tanto che custodisce i prodotti delle pulizie, ma i piromani sono riusciti ad accedervi. Quindi hanno dato fuoco alla carta con un candelotto di fumogeno, simili a quelli utilizzati negli stadi, per poi confondersi tra gli studenti. L'incendio per fortuna non è divampato velocemente e i vigili del fuoco di Ancona lo hanno spento rapidamente.
Tutto l'edificio è stato però invaso da un denso fumo nero che ha reso l'aria irrespirabile e costretto alunni e docenti a uscire all'aperto. Nel piazzale della scuola è arrivata anche un'ambulanza per soccorrere eventuali intossicati, ma per fortuna, grazie anche alla prontezza del personale, nessuno ha avuto bisogno di cure sanitarie. Il dirigente scolastico Floriano Tittarelli è stato il primo a sincerarsi dei danni, ancora non quantificati ma comunque non ingenti: bruciati sacchi della spazzatura, prodotti per l'igiene e materiale per le pulizie. Ancora da chiarire i motivi - sempre che ce ne siano - che hanno spinto i piromani.
Fatto sta che quanto accaduto ieri segue di sole 24 ore il rogo di venerdì mattina, quando qualcuno ha staccato la luce interna dell'ascensore della scuola poi gettato nell'ascensore carta igienica per poi incendiarla. Nessun danno all'impianto, ieri perfettamente funzionante, ma fumo ha costretto ad aprire le finestre per far cambiare aria. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero