Ancona, rebus all'Inrca si punta su Villa Igea e ex Crass

In cantiere dellìInrca
ANCONA - Villa Igea nuovo ospedale cittadino su cui verrebbero dirottati gli interventi di routine per alleggerire la mole di lavoro di Torrette. E’l’ipotesi a cui...

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ANCONA - Villa Igea nuovo ospedale cittadino su cui verrebbero dirottati gli interventi di routine per alleggerire la mole di lavoro di Torrette. E’l’ipotesi a cui stanno lavorando Regione e Asur nell’ambito di un progetto di più ampio respiro che prevede, tra l’altro, una Casa della Salute all’ex Crass e, avvio dei lavori permettendo, una serie di servizi, oltre al poliambulatorio e alla Rsa, all’ex Umberto I.




Una piccola rivoluzione per la sanità anconetana, già proposta in passato da Scelta Civica ma cassata dal Pd, intenzionato, a quanto pare, a tornare sui propri passi. A spingere Regione e Asur a rivedere l’assetto della sanità cittadina una serie di scogli e ritardi che potrebbero costringere il paziente a vagare disperatamente tra ospedali e medici di altre province.



La principale preoccupazione riguarda soprattutto il nuovo stop alla realizzazione del polo ospedaliero dell’Aspio, dopo il fallimento della Cesi, la cooperativa che avrebbe dovuto realizzare l’opera. Risolto il contratto con l’azienda emiliana, Palazzo Raffaello conta di affidare l’appalto alla seconda ditta in graduatoria e di aprire il cantiere entro fine anno, per inaugurare il nuovo Inrca nel 2017.



Ma le perplessità sono tante e tra i politici e gli operatori sanitari serpeggia il timore concreto che i tempi si dilatino. Ecco quindi l’idea di affidare a Villa Igea, nel frattempo rilevata dall’imprenditore abruzzese Nicola Petruzzi, big della sanità privata, quei compiti inizialmente assegnati all’ospedale di rete. Una soluzione che consentirebbe di abbattere la mobilità passiva, agli anconetani di beneficiare, anche in futuro, di un punto di riferimento ospedaliero in città e a Torrette di concentrarsi sull’alta specializzazione. Non a caso la Asur ha contattato la nuova proprietà della casa di cura privata convenzionata di via Maggini per trasferirvi alcuni interventi a basso rischio.

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Il Messaggero