Macerata, da miss a regista, Giulia Grandinetti a caccia di finanziamenti per il suo film: «Raccolta fondi sul web»

Giulia Grandinetti
POTENZA PICENA - Da Miss Italia alla regia, la scommessa di Giulia è “Alice e il Paese che si Meraviglia”, un film prodotto dal basso: «Con 75mila euro il progetto partirà...

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POTENZA PICENA - Da Miss Italia alla regia, la scommessa di Giulia è “Alice e il Paese che si Meraviglia”, un film prodotto dal basso: «Con 75mila euro il progetto partirà grazie all'aiuto di chi ancora crede nelle follie e nei sogni».








Così l'ex aspirante reginetta di bellezza, Giulia Grandinetti, 25enne potentina, ma nata a Macerata, svela in anteprima l'idea nata per promuovere il suo primo ciak. Oggi si aprirà una campagna di raccolta fondi (crowdfounding), con cui finanziare la pellicola, rielaborazione in chiave attuale e introspettiva, del romanzo di Lewis Carroll.



PRENOTAZIONI SUL WEB

«Attraverso il web - spiega Giulia - chiunque potrà prenotare una quota da pagare ed il saldo avverrà solo quando avremo raggiunto la cifra finale: abbiamo 90 giorni di tempo». Poi prosegue: «Se qualcuno crede in me e in questa sfida, diventerà investitore in prima persona e una volta prodotto il film, avrà diritto a una percentuale degli incassi». Il giovane talento ha coinvolto nel suo laboratorio creativo un team di quaranta persone: «Trenta sono gli attori - precisa Giulia - altri dieci collaboratori sono del reparto tecnico: siamo tutti elettrizzati. Abbiamo provato per un anno, anche improvvisando in giro per Roma. Se l'obiettivo andrà in porto, mi piacerebbe girare una parte del film nelle Marche». E annuncia: «Nel cast ci sono anche la mia amica Alice Bellagamba (ex ballerina di Amici), che vestirà un ruolo chiave e l'attrice professionista, di cinema e teatro Sabrina Paravicini (già protagonista di fiction di successo come Un medico in famiglia)».



IL PROGETTO ARTISTICO

La giovane regista ha le idee chiare e il concorso di Miss Italia, a cui ha partecipato con la fascia di Miss Cinema Marche nel 2009, è ormai un pallido ricordo: «Il film chiude il cerchio - confida Giulia - dopo il romanzo che ho finito di scrivere e che sto proponendo alle case editrici e l'allestimento teatrale portato in scena nel 2012». Guidata da un furor artistico che non conosce limiti, Giulia sa che il suo destino è dietro una cinepresa: «Credo molto nel progetto - prosegue - non è facile farsi strada in questo settore, la modalità dell'autofinanziamento, poi, è vista come un elemosinare qualcosa, mentre in America è già lanciatissima».



L’AMBIENTAZIONE


Il film, lontano dall'ambientazione fiabesca immaginata da Carroll è una storia di oggi, che si snoda in due momenti chiave, la festa dei 18 anni di Alice e il suo sogno che la porterà all'interno di un manicomio: «Dopo tre anni e mezzo di lavoro sento quest'opera come il mio bambino. Continuerò a bussare alle grandi case di produzione. Per produrre un film servono minimo 300mila euro, ma se la gente mi sosterrà lo realizzerò low bugdet. Il mio desiderio? Vederlo proiettato al cinema», conclude Giulia. Oggi è già in rete il microdocumentario che fotografa il lavoro svolto in un anno di prove. Per info: www.produzionidalbasso.com o aliceeilpaesechesimeraviglia@gmail.com. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero