Fano, sede Saipem rischia la vendita Giorni di trepidazione per i mille dipendenti

Fano, sede Saipem rischia la vendita Giorni di trepidazione per i mille dipendenti
FANO (Pesaro e Urbino) - Voci e annunci sulla possibile cessione di Saipem, colosso italiano dell’energia con una sede operativa a Fano, potrebbero sfociare in una richiesta...

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FANO (Pesaro e Urbino) - Voci e annunci sulla possibile cessione di Saipem, colosso italiano dell’energia con una sede operativa a Fano, potrebbero sfociare in una richiesta di chiarimenti al livello governativo.


Se ne sta occupando la senatrice Camilla Fabbri, Pd, che per la prossima settimana ha in agenda un incontro di approfondimento sulla vicenda. «La sto seguendo già da tempo – specifica la componente della commissione Industria – e una volta completate tutte le verifiche, preparerò l’interrogazione. La questione principale mi sembra la salvaguardia del livello occupazionale: i posti di lavoro vengono prima della scelta sul modello imprenditoriale». Saipem è l’acronimo, l’abbreviazione, di Società anonima italiana perforazioni e montaggi. Questo gruppo di progettazione e costruzione è stato costituito nel 1956, diventando un gigante nel settore oil and gas, petrolio e gas. Ora, però, sembra che il principale azionista di riferimento, Eni, intenda cedere parte delle proprie quote se non l’intero pacchetto, che ammonta a poco meno del 43 per cento. Nella sede fanese, la terza del gruppo per importanza dopo la centrale a Milano San Donato e la succursale parigina in Francia, lavorano oltre mille tecnici di altissimo livello professionale, specializzati nel progettare e costruire pipe-line, oleodotti e gasdotti, in giro per il mondo. Voci e annunci sulla probabile vendita sono stati accolti dal personale fanese con una certa preoccupazione, come comprensibile elemento di incertezza nelle prospettive di lavoro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero