FANO (Pesaro e Urbino) - Le autorità albanesi sembrano intenzionate a togliere dall’attuale limbo il caso del fanese Ivan Angelo Pegan, scomparso nella capitale Tirana, a 43...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Ieri sera la trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” si è occupata ancora una volta della misteriosa sparizione e delle sue tante ombre legate a una figura femminile, annunciando che la Procura locale ha aperto un’indagine per omicidio. Una svolta che potrebbe dare impulso a ricerche più serrate, come da tempo chiede la famiglia Pegan. «Il Tribunale di Pesaro attende documenti ufficiali dall’Albania», hanno detto in trasmissione la madre di Ivan Angelo e la sorella Barbara. Mantengono dunque una certa cautela, ma ora possono sperare che qualche indicazione di lavoro, se non una vera pista investigativa, inizi a squarciare il buio di questi venti mesi a partire dalla burrascosa relazione tra l’uomo e Alba, misteriosa albanese. «Troppo tempo è già stato perso», ha commentato da Roma la deputata fanese Lara Ricciatti di Sel, che nell’ottobre scorso ha segnalato il caso ai ministeri degli Esteri e dell’Interno senza ottenere la risposta desiderata: un’accelerazione dell’impegno da parte della diplomazia italiana. «Trovo paradossale – commentava Ricciatti – che sia necessario rivolgersi a una trasmissione televisiva per avere notizie di un proprio congiunto scomparso, mentre il ministro dell’Interno non si degna di una risposta. Capisco il carico di lavoro sugli uffici ministeriali, ma in casi di scomparsa ogni minuto è prezioso. Auspico di nuovo, quindi, un celere intervento del ministro Angelino Alfano, affinché fornisca tutte le informazioni necessarie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero