FANO (Pesaro e Urbino) - Era stato ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Pesaro dopo una brutta caduta dalla bicicletta causata da un automobilista che gli aveva...
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Era il 3 agosto scorso, lungo la trafficatissima via Roma a Fano. Il 29 agosto i sanitari del San Salvatore sciolgono la prognosi e Alberto Paolini, fanese di 83 anni, viene trasferito al nosocomio Santa Croce di Fano. Qui sarebbe dovuto rimanere per altri 90 giorni. Ma l’altro ieri Paolini è morto. La Procura ha così subito aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo contro l’automobilista e disposto contemporaneamente l’autopsia per poter accertare le esatte cause del decesso. Un esame, quello autoptico, che in casi come questi viene disposto d’ufficio. Ora si tratta infatti di fare chiarezza sull’intera vicenda.
I medici legali dovranno esaminare il corpo di Paolini allo scopo di confermare o meno il nesso causale tra la sua morte e il forte impatto con lo sportello dell’auto, una Smart. Se non dovesse essere dimostrato il rapporto di causa-effetto tra l’incidente e la fine dell’uomo, si tratterà di verificare quindi anche i vari trattamenti sanitari e terapie somministrate a Paolini durante la sua degenza nei due ospedali di Pesaro e Fano per avere certezza che tutto sia stato fatto a regola d’arte, senza negligenza, imprudenza o imperizia. I funerali dell’uomo dovranno quindi aspettare il via libera del magistrato. Via libera che arriverà solo dopo l’esito dell’autopsia in programma tra qualche giorno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero