Fano (Pesaro e Urbino) - Basta un petardo per mandare in fiamme un’auto, com’è successo mercoledì scorso durante i festeggiamenti del Capodanno. ...
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Una bravata da ragazzi ha causato un danno economico rilevante al fanese Francesco Savelli, commerciante e dirigente locale del Panathlon. Ha voluto commentare l’episodio con una lettera aperta che chiede ai genitori di proibire ai propri figli il lancio dei petardi e allo Stato di vietarne la vendita. «C’è infatti una grande contraddizione – argomenta Savelli – Il sindaco Massimo Seri, giustamente, vieta l’utilizzo dei fuochi d’artificio, ma la vendita non lo è. Capisco, da commerciante, che la decisione non è facile, ma lo Stato deve prendere una decisione; questo è un classico paradosso all’italiana». L’ordinanza che vieta i botti fino all’Epifania ha ottenuto buoni risultati in centro storico, a parte qualche caso isolato, però in periferia la “sparatoria” di San Silvestro si è quasi confermata ai livelli precedenti. «Direi che nel complesso il fenomeno è stato attenuato – commenta il sindaco Seri che ha espresso solidarietà a Savelli – L’ordinanza si rivolge al buon senso delle persone, per le forze dell’ordine è di fatto impossibile controllare tutto il territorio nell’arco del breve tempo in cui si sparano i botti, ma per il prossimo anno cercheremo di organizzare forme di controllo più stringente». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero