Fermo, in 400 alla fiaccolata per ricordare gli operai uccisi: «Vogliamo essere pagati non ammazzati»

La fiaccolata a Fermo (foto De Marco)
FERMO . In 400 hanno partecipato, silenziosi, con cartelli in mano, alla fiaccolata per ricordare i due operai uccisi dal loro ex datore di lavoro, Gianluca Ciferri. Grande...

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FERMO . In 400 hanno partecipato, silenziosi, con cartelli in mano, alla fiaccolata per ricordare i due operai uccisi dal loro ex datore di lavoro, Gianluca Ciferri. Grande partecipazione e grande vicinanza alle vedove e ai sei orfani. Molto i cartelli in mano ai partecipanti: «Vogliamo la giustizia» oppure «Vogliamo essere pagati non ammazzati».








La fiaccolata è stata organizzata da sindacati ed ha visto la risposta di tanti cittadini fermani che hanno voluto solidarizzare con le famiglie dei due operai immigrati uccisi.





Il Gip ha convalidato l'arresto dell'imprenditore edile di Fermo che il 15 settembre scorso ha ucciso con un revolver calibro 38 Nexhmedin Mustafa e Avdyli Valdet, due carpentieri kosovari ai quali doveva da mesi circa 20 milioni di stipendi arretrati, e ha confernato la misura della custodia cautelare in carcere. Nell'interrogatorio di garanzia Ciferri aveva sostenuto di essersi difeso da un tentativo di aggressione da parte dei due ex dipendenti, che lo avrebbero raggiunto a casa sua e minacciato con un piccone.



Ieri il professor Mariano Cingolani ha condotto le autopsie sulle vittime. Stando a quanto trapelato, Mustafà è stato raggiunto da tre proiettili, uno alla testa, uno al torace e uno ad una mano. Contro Valdet, Ciferri avrebbe invece esploso due colpi, di cui uno al fianco sinistro. L'operaio aveva tentato di scappare, ed era stato trovato agonizzante in un campo di girasoli distante circa 150 metri dalla villetta di Ciferri. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero