La ragazzina di Ancona, in carcere con l'accusa di concorso in omicidio dei genitori, avrà l'eredità di papà Fabio Giacconi e della mamma Roberta....
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A illustrare lo scenario è l’avvocato Annavittoria Banzi, tutore legale della giovane indagata: «Nel caso vi sia una persona condannata con sentenza definitiva per l’omicidio dei genitori, i parenti possono presentare una richiesta di indegnità all’eredità - ha spiegato il legale - la persona quindi può essere ritenuta non degna di diventare l’erede delle persone che ha ucciso. Nel caso in questione, almeno ad oggi, tutti i parenti che potrebbero sostituirsi alla ragazza sono assolutamente convinti di non intraprendere questa strada. Ciò significa che anche nel caso di una condanna, la giovane succederebbe regolarmente ai suoi genitori».
Le ultime indagini hanno sostanzialmente confermato il movente di base: la folle reazione di due ragazzi che vedevano ostacolata la loro love story. Le posizioni sono però molto diverse. Entrambi in carcere, Antonio sostiene di essere andato in casa di Fabio Giacconi, sottufficiale dell'Aeronautica militare, solo per chiarire il rapporto con la ragazzina. La pistola e i quasi cento proiettili? «Per proteggermi, avevo paura di quell'uomo». Tagliata dice di aver fatto fuoco quando, insultato dal militare, la 16enne avrebbe urlato: «Spara, spara». Lei nega di aver detto quelle parole e sostiene di aver creduto che quell'arma fosse giocattolo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero