Davide Zandri e il piccolo Fabio annegati a Fano, lo strazio di mamma Stefania: «Non ce la faccio»

La donna in stato di choc: ha visto sparire in acqua suo marito e due dei loro figli

Davide Zandri e il piccolo Fabio annegati a Fano, lo strazio di mamma Stefania: «Non ce la faccio»
FANO - Mamma Stefania era ieri al Salesi, l’ospedale pediatrico ad Ancona, per riabbracciare il suo secondogenito, che si sta riprendendo bene da un principio di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

FANO - Mamma Stefania era ieri al Salesi, l’ospedale pediatrico ad Ancona, per riabbracciare il suo secondogenito, che si sta riprendendo bene da un principio di annegamento. Lo ha incontrato di prima mattina e poi di nuovo nel pomeriggio, superando anche un momento di totale sconforto: «Non ce la faccio, non ce la faccio» ripeteva. Il dodicenne è sopravvissuto alla tragedia di sabato scorso, avvenuta in un braccio di mare davanti alla spiaggia libera a Gimarra di Fano. In una caletta, dove inizia la massicciata radente alla linea ferroviaria, hanno invece perso la vita il suo fratellino Fabio, di nemmeno 8 anni, e il suo papà Davide Zandri, operaio metalmeccanico quarantaquattrenne, travolti entrambi dalle onde di una micidiale burrasca.

Fano, papà e figlio annegati, i testimoni: «Lottavano disperatamente contro la violenza delle onde»

 

Originaria di Cartoceto, 43 anni, sabato scorso Stefania era stata trasportata all’ospedale Santa Croce per un forte stato di choc, dopo che nel giro di pochi secondi aveva visto sparire in acqua suo marito e due dei loro figli (il terzo, quindicenne, era rimasto a casa a Calcinelli).

Davide e il piccolo Fabio all'obitorio di Fano

Ieri le salme del piccolo Fabio e del suo papà erano ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria, nell’obitorio dell’ospedale Santa Croce, ma sembrava di fatto esclusa la necessità di un esame autoptico. Nel corso della stessa giornata si è quindi fatta largo la possibilità che il duplice funerale del bambino e di suo padre Davide sia celebrato domani, o al massimo il giorno seguente, nella chiesa di Santa Croce a Calcinelli di Colli al Metauro. Un episodio tragico, reso ancor più angosciante dal fatto di sapere che il piccolo Fabio era disperso, mentre infuriavano onde di una potenza tale da scavalcare le scogliere anti erosione da una parte all’altra. Si è protratta per ore e ore la disperata ricerca del corpicino, che ha impegnato elicotteri di guardia costiera (con dispositivi ai raggi infrarossi), vigili del fuoco e dell’esercito, oltre a vari mezzi in mare e ai sommozzatori, mentre in spiaggia la polizia locale e i carabinieri si occupavano di tenere i curiosi lontani dalle zone delle ricerche e delle operazioni preparatorie.

Pesaro, papà annega in mare con il figlio di 8 anni. Salvo il fratello di 13 C'era bandiera rossa

 

Lo strazio del ritrovamento

Il bambino di 8 anni, senza vita, è stato ritrovato intorno alle 16.20 dello stesso giorno sotto la scogliera radente, poco più a nord del punto dove le onde lo avevano travolto. I pescatori spiegano che in simili condizioni di mare può trovarsi in difficoltà anche un adulto, se non sia un nuotatore esperto e preparato. Chi si trovi in acqua è infatti in balia di due spinte opposte: una dei cavalloni che spingono verso la costa e l’altra della risacca, che porta verso il largo. La corrente che si genera è fortissima ed è pericolosa anche qualora si tocchi con i piedi sul fondale.

Il dolore

La famiglia Zandri è originaria di Rupoli a Orciano di Terre Roveresche, dov’è tuttora la casa di famiglia. «Sono qui per governare il mio orto e il mio giardino – raccontava ieri il marinaio fanese Mario Facchini, che ha un’abitazione nelle vicinanze – ma ho dovuto fare forza su me stesso, tanta era la tristezza di tornare in un luogo dove ho visto crescere Davide». Ieri qualcuno ha posato un mazzetto di fiori sulla massicciata che protegge la ferrovia dalle mareggiate.

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero