Macerata, Dante Ferretti critica il planetario: «Ha ispirato il mio Hugo Cabret, andrebbe invecchiato»

Dante Ferretti a Macerata (foto Calavita)
MACERATA - Bagno di folla per Dante Ferretti, flash e abbracci con i fan, tra i ricordi di famiglia: «L'orologio della Torre ha ispirato il mio Hugo Cabret, il planetario...

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MACERATA - Bagno di folla per Dante Ferretti, flash e abbracci con i fan, tra i ricordi di famiglia: «L'orologio della Torre ha ispirato il mio Hugo Cabret, il planetario sembra un quadro posticcio in un posto dove tutto è rimasto com'era». A dirlo è il più grande scenografo esistente, fresco di standing ovation per "Così fan tutte" al festival di Spoleto, volato nella sua Macerata solo per un pomeriggio.








Il ritocco al centro storico lo ha lasciato perplesso: «E' solo la mia opinione - spiega Ferretti - il secondo orologio è un po' in contrasto con la bellissima architettura, andrebbe patinato e invecchiato un po'. E poi l'oroscopo grazie a internet lo sappiamo ad ogni ora». Il commento ironico è arrivato dritto all'orecchio del sindaco Romano Carancini, che ha omaggiato la star con un caloroso: «Bentornato maestro. L'orologio piace molto, ma vedremo cosa si può fare, porterò il suo parere all’Istituto Galilei di Firenze».



Il talento nostrano, tre volte premio Oscar, ieri ha tagliato il nastro del nuovo locale, inaugurato dal nipote Federico Lelli Ferretti. Presente anche l'altra nipote Renata, insieme alle figliolette Carolina e Angelica. Sul manifesto di pellicole cult come "The aviator" e "Sweeney Todd" la celebrità ha scritto la dedica «ai miei adorati nipoti». Lo storico negozio di cornici, ampliato e con un look molto raffinato, si è trasferito in via Gramsci, dopo quasi 80 anni a Piaggia della Torre. Proprio lì l'art director che Hollywood ci invidia ha mosso i primi passi accanto al padre Elvio: «Non voleva che lasciassi la bottega di famiglia - ricorda Ferretti - ma io ho sempre voluto fare cinema. A 13 anni ho deciso qual era la mia strada, ho visto Cinecittà e ho pensato "ecco questa è la mia città", ho il mio studio da 45 anni».



Il maestro, visibilmente dimagrito, ha scherzato con tutti, rivelando il suo spirito gioviale e alla mano: «Avete presente il film Il curioso caso di Benjamin Button? Io ora ho 9 anni, quando ne avrò ottanta sarò un neonato. Ho perso 30 chili, 28 di memoria. Ho seguito un regime detox quando ero in Taiwan per girare “Silence” con Scorsese. Macerata è più viva, hanno riaperto tanti chioschi, c’è più movimento: se l'ultima volta l'ho chiamata "Il deserto dei tartari" adesso è "Il deserto e basta». Su un suo ritorno allo Sferisterio dopo il successo della Carmen nel 2008, si lascia sfuggire: «Non mi ha mai più chiamato nessuno». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero