ANCONA - Lavoratori preoccupati per l'ipotesi di privatizzazione di Conerobus, una quarantina di dipendenti ha invaso il Consiglio comunale. Il sindaco Mancinelli ha sospeso i...
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«Non siamo per le privatizzazioni selvagge, ne abbiamo dato prova con Multiservizi e Anconambiente, ma dobbiamo affrontare il problema: senza investimenti per 10 o 15 milioni, la gara per l'affidamento del servizio non si vince. Se Conerobus perde la gara, l'azienda vale zero, dipendenti e servizio vanno in mano ai privati, senza avere margini per la scelta del partner. Sarebbe un capolavoro. Per questo siamo approfondendo l'ipotesi di vendita delle quote di Conerobus, senza fare scelte ideologiche. E BusItalia sarebbe meglio di altri operatori privati» ha spiegato Mancinelli.
Il sindaco ha ripetuto il ragionamento già spiegato sabato mattina all'incontro con i sindacati. «È vero che stiamo esaminando anche l'ipotesi di vendita, raccogliendo informazioni e manifestazioni di interesse. Ne discuteremo con la massima trasparenza. Perché è un fatto che la gara per l'affidamento del servizio di trasporto ci sarà entro l'anno, il mercato è appetito e serviranno investimenti in tecnologie e nuovi bus per vincerla. Cifre che Conerobus da sola difficilmente sarà in grado di mettere sul piatto» ha ribadito Mancinelli.
Confermato anche il contatto e l'interesse di BusItalia, la società del gruppo Ferrovie dello Stato, definita dal sindaco «meglio di altri», perché società controllata dallo Stato, che applica gli stessi contratti di lavoro di Conerobus, facendo anche accordi integrativi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero