Macerata, autobomba alla Clementoni l'attentatore si pente: «Volevo solo un lavoro»

L'imputato Dafinu Nini
MACERATA - «Sono pentito per ciò che ho fatto, volevo solo un lavoro». Cosi Ioan Dafinu Nini imputato di strage al Tribunale di Macerata dove oggi ha testimoniato. Il romeno,...

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MACERATA - «Sono pentito per ciò che ho fatto, volevo solo un lavoro». Cosi Ioan Dafinu Nini imputato di strage al Tribunale di Macerata dove oggi ha testimoniato. Il romeno, adottato da un italiano, ha raccontato la sua vita difficile. «Sono stato anche in Novergia per cercare un lavoro, ho girato ogni parte d'Italia, ho dormito in auto due anni e mi hanno anche rubato tutti i soldi e i documenti». Qui in Italia, a Recanati, ha lavorato per un periodo di sei mesi alla Clementoni giochi e si era messo in testa di avere speranze di tornare. Per questo aveva mandato un curriculum e attendeva con ansia che qualcuno gli rispondesse.




Ma, si sa, queste cose non sono velocissime e nella mente di Nini è scattato qualcosa i barbaro. «Volevo solo lavorare, avevo bisogno di lavorare e allora sono entrato nell'azienda, ho trovato il cancello aperto». Poi la follia. In auto aveva collocato diverse bombole del gas pronte a esplodere. «Quando ho visto le fiamme mi sono spaventato, non volevo fare del male a nessuno». In azienda e negli urffici c'erano quasi cento lavoratori. Sarebbe stata una strage se i dipendenti della Clementoni non fossero stati pronti a spegnere il fuoco, dei veri eroi.



Nini ha ricordato anche la maestra a cui ha rubato l'auto per darsi alla fuga: «Non l'ho mai toccata con il coltello, non volevo farle del male». Respinta la perizia psichiatrica. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero