Ancona, ragazza problematica s'innamora dell'educatore: le tolgono le figlie

Ancona, ragazza problematica s'innamora dell'educatore: le tolgono le figlie
ANCONA- In Comunità si innamorà di un educatore e, anche per querra relazione, il Tribunale le ha tolto le figlie. «Ora però ho un lavoro, mi sono riappacificata con i miei...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
ANCONA- In Comunità si innamorà di un educatore e, anche per querra relazione, il Tribunale le ha tolto le figlie. «Ora però ho un lavoro, mi sono riappacificata con i miei genitori e posso occuparmi delle mie figlie: mi batterò perchè non venga dichiarata l'adottabilità». A parlare è una ragazza di 33 anni, originaria della provincia di Ancona, alla quale nel luglio 2012, dopo la permanenza in una casa famiglia del Maceratese, vennero tolte entrambe le figlie: la più grande di nove anni affidata ai nonni paterni, l'altra di cinque a una famiglia, vivono nella zona nord delle Marche.




Ora la donna contesta la valutazione dei Servizi sociali di non idoneità al ruolo di madre e, tramite gli avvocati Moreno Giaccaglia e Gabriele Cirilli, si è opposta alla procedura di adottabilità presso il Tribunale dei minorenni di Ancona. Un storia molto travagliata quella di Francesca (nome di fantasia) che subì maltrattamenti dal compagno marocchino con cui ebbe la prima figlia. L'altra bambina l'ha avuta da un italiano dal quale si è poi separata. Situazioni per le quali anche i rapporti con la famiglia di origine si erano incrinati, tanto che la giovane si era rivolta agli assistenti sociali e poi era entrata in una casa famiglia: la prospettiva era trovare

un lavoro e uscire definitivamente dalla situazione di

difficoltà ma con entrambe le figlie.



Nella struttura di accoglienza, invece, una relazione con un educatore rese tutto più complicato. Anche per la carenza di finanziamenti da parte del Comune di provenienza, la permanenza di Francesca nella casa famiglia durò meno del previsto e nel luglio 2012 una relazione degli assistenti sociali, sulla base della valutazione della psicoterapeuta, la dichiarò non idonea al ruolo di madre: le due bambine vennero affidate a famiglie diverse.



Da allora la donna le vede una volta al mese in incontri protetti, senza poter spiegare loro i motivi della separazione. Ora si sta aprendo la procedura di adottabilità per la figlia maggiore e Francesca teme di perderle entrambe. «Ora ho un lavoro a chiamata per un anno, se va bene sarò assunta fissa - ha spiegato -, ho fatto pace con i miei genitori che mi aiutano ma i Servizi sociali non considerano questi progressi». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero