Ancona bloccata questa mattina per una manifestazione riguardo al riconoscimento dello status di rifugiati. Un gruppo dei migranti davanti alla Prefettura di Ancona (fino a...
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I manifestanti, nordafricani, maschi, tutti giovani, chiedono il riconoscimento dello status di rifugiato. Stanno urlando «basta, basta», davanti a polizia e carabinieri schierati in assetto antisommossa.
Dopo un breve blocco del traffico in corso Stamira, i migranti, provenienti da tutte le Marche e di varie etnie, sono tornati verso la Prefettura di Ancona. «Sono passati tanti mesi, per alcuni di noi anche anni. E ci ritroviamo in una gabbia che si chiama attesa» la scritta a pennarello su uno dei cartelli. Alcuni di loro lamentano di non avere avuto documenti di identità o permessi di soggiorno. Una delegazione di quattro manifestanti sarà ricevuta in Prefettura. Sul luogo, oltre polizia e carabinieri, anche il capo della Squadra Mobile Virgilio Russo.
Si è conclusa poco dopo le 12,30 la protesta inscenata davanti alla Prefettura di Ancona da circa 250 richiedenti asilo ospiti di strutture di accoglienza delle Marche. La delegazione di migranti salita a trattare è scesa in piazza del Plebiscito e ha annunciato che «entro un mese la Commissione dovrà dare risposte concrete, altrimenti torneremo qui, e sarà molto peggio» ha detto uno dei portavoce, Raphael, africano del Burkina Faso. «Abbiamo chiesto perchè, a differenza di altre Prefetture e Commissioni in Italia, ad Ancona la maggior parte delle richieste di asilo viene respinta, i migranti escono dal programma di accoglienza, e restano senza lavoro, senza casa, per strada».
Con il supporto di un delegato del Gus, il Gruppo Umana Solidarietà, che gestisce l'accoglienza di molti dei richiedenti asilo, Raphael e gli altri portavoce della protesta hanno convinto i manifestanti, non senza fatica, a sciogliere il presidio. La polizia non è dovuta intervenire. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero