Ancona, il papà killer ora aiuta i malati all'ospedale. Ma non ha rimorsi

Ancona, il papà killer ora aiuta i malati all'ospedale. Ma non ha rimorsi
ANCONA - Il papà killer di Ancona diventa un paziente modello. Prima padre e lavoratore perfetto, poi killer spietato, ora paziente modello ma senza rimorsi: sono le tre facce di...

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ANCONA - Il papà killer di Ancona diventa un paziente modello. Prima padre e lavoratore perfetto, poi killer spietato, ora paziente modello ma senza rimorsi: sono le tre facce di Luca Giustini, 34 anni, il ferroviere di Ancona che il 17 agosto scorso uccise a coltellate in casa la figlia Alessia, di soli 18 mesi, mentre la moglie, l'altra figlioletta e i suoceri lo attendevano in spiaggia.




L'uomo, arrestato per omicidio volontario aggravato, è ancora ricoverato nel reparto di Psichiatria dell'ospedale del capoluogo. Non è piantonato ma è sotto cura con psicofarmaci: chi ha avuto modo di osservarlo in questi giorni lo descrive come gentile, premuroso e addirittura servizievole con inservienti e infermieri per assistere gli altri pazienti.



Difficile capire cosa passi per la mente di Giustini che, stando a quanto si è potuto apprendere, non ha per ora mostrato nessun rimorso per quanto ha fatto. Ha detto agli psichiatri e al giudice di aver agito sotto la guida di una voce che gli aveva ordinato di uccidere la figlia. Nella sua auto era stata sequestrata una dozzina di fogli con frasi confuse e riferimenti ossessivi ad un disegno di Dio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero