«Come fa una ragazza ad andare a salvare un uomo grosso che affoga in mezzo al mare?». E ancora: «Una ragazza, anche carina, distrarrebbe i bagnanti e li...
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«Per lavorare nella stagione estiva - ha raccontato al Resto del Carlino - sono costretta ad andare a Numana ma con aggravio dei costi per vitto e alloggio. Io vorrei farlo nelle nostre spiagge». Alice dice di sentirsi «discriminatà» e ha deciso di parlare. «Quante volte mi sono sentita dire, a volte anche con toni maliziosi e maschilisti, che non assumevano ragazze perché come fa una ragazza ad andare a salvare un uomo grosso che affoga in mezzo al mare?».
La sua passione per il mare e per l'acqua è totale. È laureata in biologia, ha svolto per nove anni nuoto agonistico, da tre è bagnina con il brevetto di assistente bagnanti per mare, piscine e acque interne e brevetto Bls-d. È preparata per il primo soccorso e l'utilizzo del defribrillatore. Ma per qualcuno lei è solo «una ragazza, anche carina, che distrarrebbe i bagnanti e li farebbe affogare tutti».
E Alice proprio non lo accetta. «Purtroppo non ho trovato questi commenti né simpatici né spiritosi, ma vi ho visto una chiara discriminazione sessuale. Non pensavo di dover nuotare così controcorrente anche sulla terra ferma». La giovane si è sfogata anche sul suo profilo Facebook: «Parliamo di disparità di genere - ha scritto - Ahimè c’è ancora molto da fare, e siamo ben lontani dal riconoscere gli stessi diritti e dare le stesse possibilità così a donne come a uomini. Dovrebbe essere normale per uomini e donne accedere alle stesse opportunità lavorative. Ma siamo nel 2019, in Italia..». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero