Abusi edilizi, a processo la presidente della Maceratese Tardella

Abusi edilizi, a processo la presidente della Maceratese Tardella
MACERATA - Chiuse le indagini e fissato il processo per la presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella e per altre quattro persone. La vicenda riguarda presunte...

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MACERATA - Chiuse le indagini e fissato il processo per la presidente della Maceratese Maria Francesca Tardella e per altre quattro persone. La vicenda riguarda presunte violazioni edilizie nell’ambito della costruzione della villa in cui vive la Tardella in contrada Santa Maria del Monte, a Macerata. La procura di Macerata contesta, da un lato, la totale difformità di alcune opere rispetto al permesso a costruire. Si tratta di opere come lo spostamento della rampa di accesso al piano interrato, modifiche di alcuni ambienti sempre del piano interrato con la creazione di un bagno, la realizzazione di una vasca interna. Fatti questi che vengono contestati, oltre che alla Tardella, anche all’ingegnere Marco Cortellucci, 56 anni, in qualità di direttore dei lavori, a Mirco Sirolesi, legale rappresentante della ditta che eseguì i lavori, a Pasquale Ermanno Quondam, 41 anni, residente a Foligno, che ha installato un impianto fotovoltaico (tra le presunte difformità ci sono anche la diversa sistemazione esterna dell’impianto solare termico e fotovoltaico, quest’ultimo con dimensioni e potenza maggiore). A Tardella, Cortellucci e Sirolesi viene contestato anche di aver realizzato opere abusive, senza aver denunciato l’inizio dei lavori: tra l’altro la procura contesta una vasca di 2,50 metri per 2,50 metri nel piano interrato, della realizzazione di tre lucernari sul solaio del piano terra, un muro di sostegno esterno. A Tardella e Cortellucci viene anche contestato il reato di falsità ideologica commessa dal privato. Il quinto indagato è il 64enne Stefano Anconetani, di Recanati, in qualità di collaudatore dei lavori di ricostruzione dell’edifico di contrada Santa Maria del Monte: per la procura avrebbe attestato falsamente, nel certificato di collaudo, la conformità al progetto autorizzato delle opere realizzate.
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Il Messaggero