Omero e le sue tre donne: Silvia Cassioli racconta la corsa della società toscana

la copertina del libro
Da leggere d'un fiato questo libro edito dalla casa editrice romana  Exorma che Silvia Cassioli, senese residente a Torrita di Siena, dedica alla storia recente della sua...

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Da leggere d'un fiato questo libro edito dalla casa editrice romana  Exorma che Silvia Cassioli, senese residente a Torrita di Siena, dedica alla storia recente della sua terraaut. "Il figliolo della Terrora" è la storia di Omero Bastreghi che nasce il giorno stesso dell’attentato a Togliatti, nel luglio del 1948, quando nelle campagne della provincia di Siena scoppiano varie rivolte della classe operaia. Il sogno di una rivoluzione comunista che non avrà mai luogo costituirà per lui un’impronta fondamentale; accompagnerà Omero per tutta la vita alimentando i suoi tic, le sue idee, le sue avversioni, il suo incessante elucubrare, segnando la carriera universitaria e anche il suo rapporto con le donne.

Tre figure femminili scandiscono la storia: la Terrora, madre operaia, 1947; Giglia, la studentessa, 1978; e dal 1980 in poi Viola, àncora e madre. Tre donne, tre appuntamenti del protagonista con la vita e nello stesso tempo, sullo sfondo, il concatenarsi di tre epoche. La storia di Omero è una staffetta tra generazioni. È la storia di un figlio della provincia del dopoguerra, di un mondo operaio che lascia le sue tracce indelebili nei legami familiari; un mondo che però è destinato a ibridarsi in fretta con la piccola borghesia cittadina e che produce una generazione alle prese con una realtà che accelera sempre più la sua corsa. I salti temporali che ordiscono la narrazione della vita di Omero ci calano in maniera formidabile, a volte con una ironia implacabile ma sempre con grande calore ed empatia, in una dimensione quotidiana e rivelatrice del clima degli anni che abbiamo vissuto, e poi ci traghettano nell’attualità del nostro presente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero