Non solo Ulisse, alla scoperta delle poesie giovanili di James Joyce con "Musica da camera"

Lo scrittore irlandese, che tanto amava l'Italia, era nato il 2 febbraio 1882

Musica da Camera di James Joyce, trad. di Andrea Carloni, ed. Castelvecchi
Da oltre un secolo il 2 febbraio segna una data importante per la storia della letteratura novecentesca: nel 1922 veniva pubblicato a Parigi l’Ulisse, il grande romanzo del...

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Da oltre un secolo il 2 febbraio segna una data importante per la storia della letteratura novecentesca: nel 1922 veniva pubblicato a Parigi l’Ulisse, il grande romanzo del modernismo, nato dalla penna di James Joyce, che proprio quel giorno celebrava il suo quarantesimo compleanno. Se molti lettori (e studenti) associano immediatamente lo scrittore irlandese proprio all’Ulisse e al flusso di coscienza, talvolta ostico, della sua prosa, pochi ricordano la sua prima opera, Musica da camera, raccolta di trentasei poesie giovanili, uscita nel 1907 e ora disponibile in una nuova traduzione curata da Andrea Carloni (ed. Castelvecchi). «Musica da camera era stato tradotto in passato, in una forma quasi letterale che non rispecchiava  la metrica dei testi originali, - spiega  Carloni. - Con questo lavoro ho voluto riportare alla luce lo schema delle rime, restituendo alle poesie quel ritmo e quella musicalità voluti da Joyce, senza stravolgere il significato dei versi».

James Joyce e il significato delle sue opere

E se c’è un tratto distintivo che collega questi componimenti giovanili dello scrittore irlandese ai suoi più celebri capolavori in prosa, dai racconti di Gente di Dublino fino ai più complessi Ulisse e Finnegans Wake, si tratta proprio dell’accentuata musicalità della lingua. Come ricorda Carloni: «Questi ultimi due romanzi sono decisamente conosciuti, eppure non sono molto letti. Sono difficili da comprendere al punto che innescano una sorta di paradosso: ci si concentra per affrontare il significato, facendo passare in secondo piano la musicalità del testo, che invece è un tratto fondamentale della letteratura di Joyce. D’altronde era l'autore stesso a invitare il pubblico a leggere qualche brano di Finnegans Wake a voce alta, per apprezzarne la lingua. In rete sono disponibili delle registrazioni proprio di Joyce: consiglio a tutti di provare ad ascoltarle». Musica da camera rappresenta una raccolta poetica pacata, mai eccentrica che si rifà all’epoca elisabettiana, in cui le immagini naturalistiche – come prati, fiori, cieli – si susseguono in una sorta di melodia del sentimento amoroso, dalla nascita fino al suo declino,  tuttavia «senza scadere nel sentimentalismo o nel romanticismo banale», come avverte il traduttore italiano.

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Il Messaggero