Nicolò Govoni, il nuovo romanzo dell’attivista per i diritti umani fa riflettere sull’altro e l’Altrove

In libreria dal prossimo 24 novembre, l’uscita ufficiale del volume è preceduta da un tour dell’autore che, sabato 11, incontrerà il pubblico al "Teatro Fellini" di Roma

credits Nicolò Govoni Official Facebook
«Tutti i bambini e le bambine meritano un’istruzione di altissima qualità, ma questa è accessibile solo allo 0,1 per cento dei minori al mondo....

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«Tutti i bambini e le bambine meritano un’istruzione di altissima qualità, ma questa è accessibile solo allo 0,1 per cento dei minori al mondo. Ribaltare l'equazione è possibile ed è ciò che stiamo già facendo nelle scuole Still I Rise: durante il tour racconterò come lo facciamo e perché democratizzare l’accesso, anche all’interno della scuola pubblica, è fondamentale e quanto mai urgente». In libreria dal prossimo 24 novembre con il suo nuovo romanzo “Altrove”, il cui ricavato supporterà i progetti educativi in Colombia, Siria nord-occidentale, Kenya, Repubblica democratica del Congo e Yemen, lo scrittore e attivista per i diritti umani Nicolò Govoni parla del metodo didattico che ha ideato e anticipa l’uscita ufficiale del libro incontrando i lettori nelle tappe di Rimini, Cremona, Milano, Aosta, Lugano e Bologna. Sabato 11, inoltre, alle 18 sarà al “Teatro Fellini” del San Giuseppe de Merode di Roma per svelare i risultati delle attività benefiche in cui è impegnato insieme alla Ong che presiede e della quale è ceo.

Cover del romanzo "Altrove" di Nicolò Govoni, Still I Rise Edizioni e Trigono

“Erano rimasti così, stretti in quell’abbraccio, assediati dal gelo del fiume, rinfocolati dal tepore del fiato, la pelle a incastrarsi quasi perfettamente, per sempre inconsapevoli del fatto che, in quell’istante, pensavano tutti e tre la stessa cosa: se c’è un altro universo, fa che sia meglio di qui”, scrive l’autore del volume pubblicato da "Still I Rise Edizioni", primo marchio editoriale italiano co-gestito dall’organizzazione umanitaria che ha fondato, e Trigono. Partendo da Cremona, sua città natale, Govoni indaga uno dei temi che lo appassionano maggiormente, quello dell’altro e dell’altrove, ponendosi interrogativi comuni che, nel corso della vita, riguardano chiunque: «Qual è il nostro posto? Si può davvero appartenere a un luogo o solo ad altre persone? E cosa fa di noi un “noi”, mentre un “loro” di tutti gli altri?».

 

Nella  cittadina lombarda il tempo sembra essersi fermato, secondo i suoi abitanti non succede mai nulla di eclatante. Quando però il Po rigetta il corpo esanime di tre bimbe, la pace silenziosa e apparente diventa un straziante urlo di dolore e si trasforma in una vera e scontata caccia alle streghe. I colpevoli? La gente accusa gli immigrati che popolano piazze, stazioni ferroviarie e periferie. Non ci sono dubbi, la convinzione diffusa è che l’assassino si nasconda proprio lì. Ma il colpo di scena arriva nel momento in cui una delle piccole vittime, o qualcuno che forse le somiglia, bussa alla porta di casa provocando sgomento generale e panico tra i residenti. Il commissario Abbandonato avrà l’arduo compito di risolvere il caso combattendo contro la sua ossessione verso Donna, madre della bambina scomparsa, e mettendo alla prova il solido rapporto di amicizia che lo lega a Mamadou, principale indiziato nella faticosa ricerca del possibile omicida.

credits Nicolò Govoni Official Facebook

Le sfumature del giallo evidenziano fra le pagine il consueto stigma sociale e i pregiudizi nei confronti del diverso e dello straniero in Italia. Candidato al Premio Nobel per la pace nel 2020 così come la sua no-profit indipendente nel 2023, la prima ad offrire gratuitamente il prestigioso percorso di Baccalaureato internazionale ai profughi, Govoni oggi vive e lavora in Africa, a Nairobi. Dopo il successo dei bestseller “Bianco come Dio”, “Se fosse tuo figlio”, e “Fortuna” degli scorsi anni, torna a narrare storie che toccano il cuore e invitano a riflettere sulle paure e le percezioni che, spesso sbagliate e devianti, ogni giorno vestono l’attualità e i fatti di cronaca.

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Il Messaggero