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Quali e quante sono le opere realizzate da artiste nelle strade, nelle piazze, negli edifici di Roma? Qual è il segno che l'attività artistica delle donne ha lasciato nel contesto urbano, negli spazi del nostro vivere collettivo, mai neutri rispetto alle asimmetrie di genere?
Muovendo da queste domande, la storica dell'arte Francesca Lombardi nel suo "Passeggiate romane. Le artiste e la città" (edizioni Anicia, 313 pagine, 20 euro).
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Voci dimenticate
Lombardi disegna una vera e propria mappatura delle opere e dei luoghi legati alla presenza artistica femminile a Roma fra XVIII e XX secolo.
Monumenti, mosaici, memorie, edifici, atelier disseminati nella città che raccontano delle esperienze di una costellazione di pittrici, scultrici, architette, decoratrici dalle vite straordinarie che, in epoche diverse, hanno osato sfidare pregiudizi secolari pur di abitare pienamente la propria esigenza di libertà espressiva e personale: dalla celebre pittrice Angelica Kauffmann alle scultrici statunitensi Edmonia Lewis e Harriett Hosmer, da Attilia Vaglieri, «pioniera dimenticata del razionalismo» alle sorelle Balla, Randone, Giuliani ad Annamaria Cesarini Sforza, mosaicista di straordinario valore.
Un coro di voci dimenticate, o relegate ai margini dalla storiografia artistica, che - grazie a questo volume, frutto di un lungo lavoro di ricerca e ricco di immagini - torna a vivere nella memoria collettiva, invitandoci a scoprire, in un percorso attraverso lo spazio e il tempo, la nostra città da una prospettiva del tutto insolita.
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