Le rapsodie di Raffaella Grasso, la forza degli sguardi contro la pandemia

Le rapsodie di Raffaella Grasso, la forza degli sguardi contro la pandemia
Con la consapevolezza di star attraversando un periodo eccezionale a causa della pandemia e il conseguente bisogno di doversi guardare nell’anima, comincia il viaggio...

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Con la consapevolezza di star attraversando un periodo eccezionale a causa della pandemia e il conseguente bisogno di doversi guardare nell’anima, comincia il viaggio narrativo di Raffaella Grasso, autrice di "Esercizio di sguardi. Contagiarsi di senso al tempo del Covid", edito da Bonaccorso editore (209 pagine, 15 euro).

Punto di forza del volume è la sua tripartizione, la scelta della Grasso – genovese ma romana d’elezione – che principia con una forma diaristica, uno spazio di riflessione in cui ci consegna considerazioni e spunti personali, sino a condurre il lettore dinnanzi alle opere d’arte celate nei musei, lontano dallo sguardo, facendo rivivere alcune opere d’arte celebri – Balthus, Hopper e Magritte, fra gli altri - riscrivendone la storia. Il cuore di questa prima parte sono 35 Rapsodie, coprendo un arco temporale dal 10 marzo al 3 giugno 2020, mescolando versi poetici, stralci di vita quotidiana, riflessioni sulla crisi economica, brandelli di conversazioni al telefono e ancora, frame televisivi e scorci privati, socchiudendo la porta per lasciare accostare il lettore.

Raffaella Grasso prosegue nel suo percorso autoriale – per questa casa editrice aveva già pubblicato "Racconti 1993-2007" (2014), "A piccole dosi" (2010) e "Sconfinando" (2007) ma ricordiamo anche la sua recente partecipazione alla raccolta "Dante, versi in fuga", edita da Palombi – e in questo volume, figlio dei tempi e di emozioni che scorrono nelle sue parole, propone un volo pindarico fra il valore recuperato degli affetti e l’importanza delle giuste battaglie civili; un racconto onesto, emotivamente travagliato che giunge, una volta girata l’ultima pagina – come sottolinea Andrea Monda nella prefazione – alla presa di coscienza di «un sistema di valori e di priorità ben testimoniati nel libro, catturati in giustapposizioni di sguardi» mediante i quali l’autrice, soprattutto grazie ad una prosa che si avvale in forme narrative composite, si libera dal giogo opprimente delle etichette traendo forza nella tripartizione del volume che prosegue con “Lettere dal fronte”, consegnando spazio e parola ad alcuni cittadini – un parroco, un parrucchiere, una studentessa… - testimonianze di vita reale nel bel mezzo della bufera pandemica.

Infine, "Esercizio di sguardi" si conclude ai giorni nostri, nella primavera 2021, con un inno al ritorno alla vita, unendo i puntini delle sue riflessioni, sperando che questo dolore possa esserci anche utile. Grasso tira le somme di queste sue pagine sofferte e accorate, condividendo riflessioni sulla fede e su Papa Francesco, sugli eroi civili – ovvero il personale medico - che ci hanno sorretto nel momento di maggiore difficoltà, suggerendo al lettore l’importanza di recuperare il legame con il territorio – a partire dagli acquisti quotidiani nei mercati rionali anziché quelli telematici, sfuggenti, delocalizzati – ribadendo la forza radicale della comunità, rammentando a noi stessi che «abbiamo dei limiti, in quanto creature» ma pur con la consapevolezza che «facendo esercizio della vista, possiamo parlare con gli occhi».

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Il Messaggero