Tra i titoli più attesi, quest'anno nel mondo dei graphic novel, c'è la biografia a fumetti di Jean-Michel Basquiat. Il 12 agosto 1988, nel suo...
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morire, dopo essersi iniettato la dose fatale, il giovane artista rivive, in una sorta di incubo, alcuni dei momenti che hanno segnato la sua vita e il suo percorso artistico. Ad accompagnarlo nell'onirico
viaggio tra i suoi ricordi sono i «mostri» dei suoi dipinti.
Non si tratta del classico vedersi scorrere la vita davanti agli occhi, ma di un percorso nella contorta mente del poliedrico Basquiat. Rivive in rapida sequenza momenti belli e brutti della sua vita, successi e fallimenti: alle mostre con gente che si congratula con lui, alle serate nei club esclusivi di New York, all'amicizia e alla
stima dei colleghi artisti come Keith Haring e Andy Warhol si alternano momenti di solitudine, tristezza e insoddisfazione ai quali Jean tenta di sopperire con la droga ed altri eccessi. Alla fine si torna a quel fatidico momento e la vita di Basquiat si interrompe tragicamente a soli 27 anni.
La sua fulminea ascesa e la sua precoce morte, raccontate da questo intenso graphic novel firmato da Gabriele Benefico e Fabrizio Liuzzi (edito da Npe), lo fanno entrare a pieno titolo nel cosiddetto «club dei 27» (insieme a lui fanno parte anche Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain, Amy Winehouse ed altri) guadagnandosi il soprannome di "James Dean dell'arte moderna". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero