Via dell'Agora, il Nipaf ipotizza: associazione a delinquere finalizzata all'abusivismo edilizio

L'area tra via dell'Agora e via Veneto a Latina
L'INCHIESTA E' arrivata in Procura, a Latina, l'informativa degli investigatori della Forestale sulla variante di via dell'Agora e sulla compravendita dei terreni...

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L'INCHIESTA
E' arrivata in Procura, a Latina, l'informativa degli investigatori della Forestale sulla variante di via dell'Agora e sulla compravendita dei terreni da parte della Isonzo Residence, la srl costituita nel capoluogo subito dopo il via libera della commissione urbanistica allo studio di fattibilità di quel pezzo di zona ”L”. Secondo gli investigatori del Nipaf quell'operazione fu pianificata a tavolino e per questo hanno concluso la ricostruzione dei fatti ipotizzando l'associazione a delinquere finalizzata all'abusivismo edilizio. E' una storia che risale al 2009. Una storia che tra l'altro non si è concretizzata per la caduta dell'ultima giunta comunale e il procedimento è ancora in corso di istruttoria.


LE SOCIETA'
Quello che insospettisce, oggi, riguardando le carte, è che le quote della srl erano suddivise tra quattro società: la Fly Immobiliare, la Da.Gi Costruzioni, la Prestige House e la Alicris. Anzi 5, perché almeno fino al 2013 c'era anche la Link srl che oggi è in liquidazione e ha ceduto le sue quote agli altri soci. Bene, le società sono tutte riconducibili a esponenti politici di centrodestra che avevano un ruolo nelle passate amministrazioni. Lo statuto della Isonzo Residence venne sottoscritto davanti al notaio dagli amministratori delle cinque società. Tra loro c'erano infatti nomi riconducibili a politici o amministratori comunali in carica. Nnella Da.Gi ci sono invece parenti di Giuseppe Di Rubbo, commercialista, ex consigliere comunale ed ex assessore di Forza Italia. Mentre nella controllante della Alicris 1 c'è Michele Nasso, costruttore ed ex consigliere comunale di Forza Italia.

LE COMMISSIONI
Nella commissione urbanistica che esaminò la variante nel 2009 sedeva Di Rubbo che nell'ultima legislatura diventò poi assessore a Lavori Pubblici e Attuazione Urbanistica mentre Nasso era prima consigliere comunale poi assessore allo Sport. Nel gruppo c'era anche Andrea Palombo, l'ex editore del Quotidiano di Latina, che era amministratore della Link nonché consigliere comunale di centro destra ed è stato poi travolto dall'inchiesta della Procura e dal fallimento delle sue società. Ma avendo ceduto le sue quote nel 2012 sarebbe estraneo all'indagine della Forestale.

L'INVESTIMENTO
La Isonzo Residence aveva comprato da una società i diritti sulla metà indivisa di una proprietà di poco meno di sei ettari su via dell'Agora pagando un prezzo spropositato per un'area con destinazione agricola e sottoposta a vincolo. Il Nipaf mettendo insieme i passaggi ipotizza che politici e amministratori comunali avessero fatto un investimento nella consapevolezza di poter cambiare la destinazione grazie alla variante così da ritrovarsi un'area dove costruire migliaia di metri cubi. L'acquisto si concretizza nel 2014. Ma, quando tutto sembrava in la giunta Di Giorgi va in crisi proprio sulle questioni urbanistiche. Il sindaco si dimette, poi ci ripensa ma dura solamente qualche mese e viene sfiduciato. A quel punto il consiglio si scioglie. Tra le dimissioni e il ritorno in carica Giuseppe Di Rubbo perde l'assessorato all'Urbanistica e in una conferenza stampa allargata rivendica tutto quello che aveva fatto prima di dover rinunciare all'Urbanistica.

PAROLA AL PROCURATORE

Ora, con l'informativa, il Nipaf ipotizza che in Comune vi fosse un gruppo capace di imporre delle decisioni dettate da interessi privati sulla programmazione urbanistica del capoluogo. Una ipotesi pesante. Toccherà ora al Procuratore De Gasperis valutarla e decidere il da farsi. La variante in quell'area prevedeva la realizzazione di un quartiere da 1.500 abitanti, ovvero un investimento tra gli 80 e i 100 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero