Vini biologici, premiate le aziende coresi

Cori, a cavallo tra i filari dell'azienda Carpineti
CORI - Anche quest’anno la vendemmia corese si avvia a conclusione all’insegna della bio-sostenibilità, che trova la massima espressione nel lavoro quotidiano dell’azienda...

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CORI - Anche quest’anno la vendemmia corese si avvia a conclusione all’insegna della bio-sostenibilità, che trova la massima espressione nel lavoro quotidiano dell’azienda agricola Marco Carpineti, da vent’anni impegnata con successo nell’agricoltura biologica, garanzia di qualità assoluta dei vini, con l’impiego di metodi di produzione attenti alla salute dei consumatori e al rispetto dell’ambiente.




L’azienda Carpineti inoltre si sta facendo apprezzare anche per il suo approccio all’agricoltura biodinamica, con l’impiego in vigna di due cavalli di razza italiani.



Un ponte tra passato e futuro che beneficia la gestione economica d’impresa, la rinnovabilità dell’energia prodotta e la fertilità della terra e delle piante.



Le macchine pesanti infatti aggrediscono il terreno, schiacciandolo e compattandolo fino a renderlo sterile negli anni.



Al contrario la trazione animale del cavallo agricolo ha un impatto naturale e non inquina, creando un rapporto di sintonia con l’animale che lavora al fianco dell’uomo.



La mission di Marco Carpineti, che l’accomuna agli altri viticoltori coresi, consiste nel recupero e nella valorizzazione dei vitigni autoctoni del territorio, come il Bellone, l’uva bianca dalla quale Carpineti ottiene il suo originale Kius, spumante unico al mondo, e il Nero Buono di Cori, che insieme al Montepulciano dà vita ad uno dei suoi vini rossi, il Dithyrambus, che prende il nome da un canto corale che nell’antica Grecia veniva intonato al dio Dioniso sotto l’ispirazione del vino.



Il Dithyrambus 2010 di Marco Carpineti ha ricevuto nei giorni scorsi il massimo riconoscimento delle 4 VITI nella seconda edizione della Guida ai Vini d’Italia VITAE, edita dall’Associazione Italiana Sommelier, ennesima attestazione di apprezzamento dell’enocultura corese a cui si aggiunge il recente inserimento del Cesanese Lazio IGT Arcatura 2012 della Cincinnato nella prestigiosa guida enologica in lingua tedesca “Merum – Italienisce beste weine" 2015/2016” (migliori vini Italiani) che l’ha premiato con un cuoricino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero