Via del Lido, il tribunale dà ragione ai nuovi negozi

I giudici: "Ricorso legittimo, non è un centro commerciale". Eurospin annuncia apertura il 4 aprile. 120 lavoratori in bilico

Via del Lido, il tribunale dà ragione ai nuovi negozi
LA SENTENZA Il tribunale di Latina ha dato ancora una volta ragione ai proprietari dei tre nuovi negozi realizzati in via del Lido e ancora in attesa di aprire. Il collegio penale...

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LA SENTENZA

Il tribunale di Latina ha dato ancora una volta ragione ai proprietari dei tre nuovi negozi realizzati in via del Lido e ancora in attesa di aprire. Il collegio penale ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale l'area è stata restituita ai proprietari, annullando così il clamoroso sequestro effettuato il 13 gennaio scorso. I giudici, nero su bianco, hanno accolto in pieno i motivi della difesa contenuti nel ricorso presentato da Eurospin (Mario Borrelli), Latina Green Building (Luigi Corica) e Punto Immobiliare (Mauro Fusano). Il collegio, dopo aver analizzato la copiosa documentazione depositata dalla difesa, ha evidenziato alcuni punti essenziali. «Non emergono - scrivono i giudici - elementi concreti né indizi dai quali possa desumersi che gli indagati abbiano consapevolmente e intenzionalmente concorso tra loro, offrendo un contributo causale rilevante alla consumazione dei reati».

Il tribunale sottolinea l'assenza di «contatti e di un accordo» tra gli indagati, elementi che già fanno cadere il requisito del "fumus". Ma non finisce qui: i giudici evidenziano che «in ogni caso, in presenza di un atto della pubblica amministrazione che autorizzi il privato ad agire e in mancanza di una macroscopica illegittimità dell'atto, deve essere compiuto un accertamento più approfondito».

I giudici del collegio (Coculo, La Rosa, Trapuzzano) prendono una posizione netta e contestano addirittura le definizioni utilizzate dall'accusa. «Non appare condivisibile - scrivono nelle motivazioni della sentenza - la classificazione dell'intervento quale "centro commerciale"». Questo perché nella planimetria agli atti vengono indicati tre esercizi commerciali e non quattro come indicato dall'accusa, che aggiunge una "attività di vicinato" che in realtà sarebbe soltanto un piccolo ufficio posto al primo piano dell'edificio.

Insomma la vicenda dei negozi sequestrati e poi dissequestrati sembra davvero un pasticcio sotto ogni punto di vista. Un pasticcio che, tuttavia, sta avendo conseguenze drammatiche: tre negozi bloccati da mesi in attesa di poter aprire, 120 lavoratori in bilico, investimenti milionari che per ora non hanno portato a nulla. Un'inchiesta è stata già archiviata, la seconda indagine ha portato a un sequestro sonoramente bocciato dal tribunale.

Ora cosa accadrà? Difficile prevederlo. Restano da chiarire i nodi dei passi carrabili non ancora definitivi e della competenza dell'Anas su via Ferrazza. Intanto Eurospin ha annunciato, con tanto di manifesti affissi in centro, l'apertura per giovedì 4 aprile. Gli altri due negozi (Maury's e McDonald's) non hanno dato indicazioni sull'inaugurazione.

La vicenda, ormai surreale, va avanti a suon di carte bollate. Si puntava all'apertura entro Natale 2023 e invece, per i lavoratori, anche la Pasqua sarà amara.

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Il Messaggero