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LA SENTENZA
Il tribunale di Latina ha dato ancora una volta ragione ai proprietari dei tre nuovi negozi realizzati in via del Lido e ancora in attesa di aprire. Il collegio penale ha depositato le motivazioni della sentenza con la quale l'area è stata restituita ai proprietari, annullando così il clamoroso sequestro effettuato il 13 gennaio scorso. I giudici, nero su bianco, hanno accolto in pieno i motivi della difesa contenuti nel ricorso presentato da Eurospin (Mario Borrelli), Latina Green Building (Luigi Corica) e Punto Immobiliare (Mauro Fusano). Il collegio, dopo aver analizzato la copiosa documentazione depositata dalla difesa, ha evidenziato alcuni punti essenziali. «Non emergono - scrivono i giudici - elementi concreti né indizi dai quali possa desumersi che gli indagati abbiano consapevolmente e intenzionalmente concorso tra loro, offrendo un contributo causale rilevante alla consumazione dei reati».
Il tribunale sottolinea l'assenza di «contatti e di un accordo» tra gli indagati, elementi che già fanno cadere il requisito del "fumus". Ma non finisce qui: i giudici evidenziano che «in ogni caso, in presenza di un atto della pubblica amministrazione che autorizzi il privato ad agire e in mancanza di una macroscopica illegittimità dell'atto, deve essere compiuto un accertamento più approfondito».
I giudici del collegio (Coculo, La Rosa, Trapuzzano) prendono una posizione netta e contestano addirittura le definizioni utilizzate dall'accusa. «Non appare condivisibile - scrivono nelle motivazioni della sentenza - la classificazione dell'intervento quale "centro commerciale"». Questo perché nella planimetria agli atti vengono indicati tre esercizi commerciali e non quattro come indicato dall'accusa, che aggiunge una "attività di vicinato" che in realtà sarebbe soltanto un piccolo ufficio posto al primo piano dell'edificio.
Insomma la vicenda dei negozi sequestrati e poi dissequestrati sembra davvero un pasticcio sotto ogni punto di vista. Un pasticcio che, tuttavia, sta avendo conseguenze drammatiche: tre negozi bloccati da mesi in attesa di poter aprire, 120 lavoratori in bilico, investimenti milionari che per ora non hanno portato a nulla. Un'inchiesta è stata già archiviata, la seconda indagine ha portato a un sequestro sonoramente bocciato dal tribunale.
Ora cosa accadrà? Difficile prevederlo. Restano da chiarire i nodi dei passi carrabili non ancora definitivi e della competenza dell'Anas su via Ferrazza. Intanto Eurospin ha annunciato, con tanto di manifesti affissi in centro, l'apertura per giovedì 4 aprile. Gli altri due negozi (Maury's e McDonald's) non hanno dato indicazioni sull'inaugurazione.
La vicenda, ormai surreale, va avanti a suon di carte bollate. Si puntava all'apertura entro Natale 2023 e invece, per i lavoratori, anche la Pasqua sarà amara.
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