Vertenza Corden Pharma, l'azienda al ministero: esuberi e concordato non rinviabili. Oggi si tratta a Latina

Vertenza Corden Pharma, l'azienda al ministero: esuberi e concordato non rinviabili. Oggi si tratta a Latina
Oggila trattativa Cordenm Pharma si è spostata a Latina dove si è aperto in mattinata il tavolo presso la sede di Unindustria. Il confronto prosegue a meno di 24 ore...

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Oggila trattativa Cordenm Pharma si è spostata a Latina dove si è aperto in mattinata il tavolo presso la sede di Unindustria. Il confronto prosegue a meno di 24 ore di distanza da tavolo che si è aperto giovedì sera a Roma, presso il Ministero del Lavoro, tavolo che dovrà cercare di trovare una soluzione compatibile per i lavoratori e il territorio alla crisi Corden Pharma.


Chi c'era
All’incontro, convocato dal sottosegretario Claudio Durigon, hanno partecipato per la parte Istituzionale i rappresentanti del Ministero dello Sviluppo economico, la Regione Lazio (assessore al lavoro Di Berardino), il presidente della Provincia di Latina Carlo Medici, i rappresentanti dei comuni di Sermoneta, Latina, Norma e Sezze. Per la parte dei Lavoratori, la RSU e le rappresentanze provinciali, regionali e nazionali delle loro organizzazioni sindacali. Per la azienda, l’A.D. Zucconi e Confindustria.

La versione dell'azienda
L’amministratore delegato Zucconi ha ricostruito quelli che potrebbero essere le cause che secondo la Corden Pharma hanno portato all'attuale situazione: una non adeguata conduzione delle direzioni aziendali che l’hanno preceduto, problematiche strutturali, la pesante situazione finanziaria e la mancanza di commesse a produrre il ricorso alla procedura per arrivare a 192 licenziamenti e a chiedere al Tribunale di Latina il “concordato di continuità”. Una scelta che viene ritenuta non rinviabile e necessaria per salvare il futuro dell'azienda stessa.

Cosa dicono i sindacati
I rappresentanti sindacali hanno contestato le scelte dell'azienda, chiedendo prioritariamente: il pagamento, come comunicato davanti allo stesso Prefetto di Latina il 9 novembre, di almeno parte delle spettanze arretrate ai lavoratori e la presentazione di un piano industriale; apertura da parte sindacale a ragionare sul futuro dell'azienda, ma richiesta pregiudiziale di interrompere la procedura di licenziamento che, se non fermata, scatterà dal 23 gennaio prossimo.

Cosa intendono fare Governo e Regione Lazio
Il Ministero del lavoro e la Regione Lazio hanno dichiarato che faranno la loro parte in merito all'individuazione degli strumenti che tutelino il reddito dei dipendenti e permettano il mantenimento del sito produttivo (cassa Integrazione guadagni, riconoscimento stato di crisi dello stabilimento e dell’area, etc...). Relativamente all'erogazione dei mille euro quale acconto ai dipendenti, il Ministero ha dichiarato di aver già interessato, stante la procedura avviata, il Tribunale di Latina. Per la giornata di oggi è previsto in Confindustria a Latina il primo confronto tra le parti.

I Comuni in prima fila

«Il comune di Sermoneta – ha fatto sapere il Sindaco Claudio Damiano – ha ribadito di essere in prima fila al fianco dei lavoratori e di essere impegnato nel mantenimento del sito produttivo. Su questo obiettivo riteniamo debbano essere chiamati in causa tutti i soggetti interessati. Il comune di Sermoneta, a seguito dell'apertura del tavolo territoriale sulla crisi Corden, seguirà costantemente l’evolversi della vicenda insieme alla Provincia e agli altri comuni, e promuoverà un intervento diretto della Regione al fine di determinarne un esito positivo». Ieri al ministero c'erano anche i rappresentanti dei Comuni di Latina, Sezze e Norma, dove molti dei 500 dipendenti dello stabilimento. Anche loro hanno assicurato che faranno tutto il possibile per convincere l'azienda a revocare gli esuberi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero