"21 nel verde": il corso che ha fatto diventare 13 ragazzi down super esperti di ambiente

Una fase dell'iniziativa "21 nel verde"
FONDI - Si è concluso con una giornata dimostrativa e la consegna degli attestati ai 13 ragazzi e ragazze con sindrome di Down il corso di formazione per Guida ambientale,...

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FONDI - Si è concluso con una giornata dimostrativa e la consegna degli attestati ai 13 ragazzi e ragazze con sindrome di Down il corso di formazione per Guida ambientale, organizzato dal Parco naturale Regionale dei Monti Ausoni e Lago di Fondi nell’ambito del progetto chiamato "21 nel Verde".




Le giovani guide, tutte provenienti dal comprensorio del Sud pontino, nei giorni scorsi hanno fatto da cicerone alle famiglie e agli organizzatori presso la tenuta "Sugarelle" di Fondi, all’interno dell’area naturale regionale, dimostrando così le competenze acquisite durante il corso che si è protratto per circa quattro mesi con la docenza curata direttamente dagli operatori del Parco.



Il parco dei Monti Ausoni - spiega una nota dell’ente - è fortemente impegnato nel creare le condizioni per lo sviluppo e l’occupazione in regime di impresa, quest’ultima collegata alle dinamiche del turismo sostenibile con particolare attenzione per l’inserimento lavorativo delle persone svantaggiate. Da queste premesse nasce il progetto "21 nel Verde", una prima azione di un più vasto progetto strategico destinato a promuovere nuova occupazione nelle aree protette nel campo dell’interpretazione ambientale, rivolto ai giovani con trisomia del cromosoma 21.



Prendendo spunto dalla particolarità propria delle persone con sindrome di Down - proseguono dal Parco Ausoni - il corso ha valorizzato le loro potenzialità, sollecitandone la creatività in rapporto alla natura. Una sfida emozionante e complessa ancora oggi ricca di incognite, e che implica la necessità di avere accanto all’ente parco le organizzazione di settore e le istituzioni regionali».



«Oggi questi ragazzi - ha aggiunto il dirigente dell’ente Giorgio Biddittu - dopo le lezioni ricevute dagli operatori, possono raccontare il Parco, possono dire agli altri, ai visitatori che verranno, le notizie che riguardano questo splendido ambiente: la flora, la fauna, la conformazione geologica: insomma, delle vere e proprie guide». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero