Nuovo crollo della falesia a Ventotene, che fa tornare agli onori della cronaca l’annoso problema del dissesto idrogeologico. Questa volta è accaduto nel tratto...
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E’ crollata in mare una parte di falesia nella zona sottostante proprio la strada, che nella zona serve una cinquantina di abitazioni private, una struttura alberghiera e, nel periodo estivo, un circolo velico frequentato da molti giovani. È stata stilata una relazione tecnica dal geologo Davide Marchese, incaricato dal Comune di Ventotene, nella quale emerge la pericolosità di Via Olivi a rischio crollo, visto che l’intervento franoso è avvenuto quasi adiacente la strada.
Di qui la decisione della polizia locale di istituire il divieto di transito nel tratto interessato, sotto il quale c’è uno strapiombo sul mare di diverse decine di metri, per tutti i veicoli superiori a 35 quintali, per coloro che non risiedono nel tratto conclusivo di questa strada, fatta eccezione dei proprietari di immobili e dei possessori di terreni impegnati nella loro coltivazione e pulitura.
Intanto, a distanza di quattro mesi non sono ancora iniziati da parte della Regione Lazio i lavori di messa in sicurezza della porzione di falesia tufacea crollata a fine gennaio sulla spiaggia di Calanave. Il crollo era avvenuto all’interno del cantiere promosso nel maggio 2016 dalla Regione Lazio per mettere in sicurezza, consolidare e proteggere la fascia sud-orientale, nel tratto denominata “Zia Bettina”, della più importante spiaggia di Ventotene.
Vedi anche >> ventotene_giovane_scomparso_cugina_suicidio-544126.html Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero