L'invenzione di un igegnere di Latina: un cane robot per la ricerca di persone disperse

L'invenzione di un igegnere di Latina: un cane robot per la ricerca di persone disperse
Marco Tranzatto, 31enne di Latina, è uno dei vincitori del Darpa Subterranean Challange 2021, gara di robotica americana alla quale hanno partecipato i migliori ingegneri...

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Marco Tranzatto, 31enne di Latina, è uno dei vincitori del Darpa Subterranean Challange 2021, gara di robotica americana alla quale hanno partecipato i migliori ingegneri robotici presenti in tutto il mondo ed esperti di ricerca e soccorso. Al team di Tranzatto sono andati ben 2 milioni di dollari che verranno investiti in ricerca per le invenzioni in ambienti sotterranei.

«Lo scopo della gara racconta Marco, da sempre affascinato dai computer e dai robot e che dopo il diploma all'istituto Marconi e la laurea all'università di Pisa si è trasferito a Zurigo dove lavora al Politecnico Federale era quello di mandare i robot, pensati e realizzati da otto team provenienti da tutto il mondo e composti da 20 persone l'uno, in ambienti sconosciuti alla ricerca di dispersi. Questo per simulare catastrofi o eventi avversi improvvisi dove il tempo impiegato per le ricerche è fondamentale per un risultato positivo. Naturalmente nessuno dei partecipanti conosceva i luoghi dove sarebbero state spedite le nostre creazioni».

Insomma, un'impresa non da poco che ha visto sfidarsi i migliori nel campo della robotica. Il cane robot realizzato da Marco e dal suo team è frutto di 12 anni di lavoro, passione e ricerche. «Assomiglia a un vero e proprio cane racconta ed è versatile. Può attraversare diversi tipi di terreno, salire e scendere scale, aggirare ostacoli di ogni tipo. È proprio questa la sua particolarità, che lo contraddistingue dai classici robot con le ruote che si bloccano se incontrano difficoltà lungo la strada»

L'obiettivo del robot spedito nei luoghi sotterranei è creare in tempo reale una mappa 3D che viene inviata a una squadra di ricerca e soccorso. In questo modo personale affiliato riesce a visualizzare in diretta le immagini, così da accorgersi dell'eventuale presenza di una persona in tempo reale. È uno strumento pensato per essere affiancato all'uomo e non per sostituirlo: in questo modo diminuiscono notevolmente i tempi e si evita ad una persona di avventurarsi in luoghi che potrebbero essere pericolosi e dove non si sa se ci sono o meno minacce». Un robot del genere, chissà, sarebbe anche stato utile in drammatici eventi che hanno caratterizzato la provincia di Latina come quando la Pontina è franata e l'imprenditore a bordo dell'auto inghiottita, Valter Donà, non è mai stato ritrovato.

«Chiaramente è un caso specifico commenta Marco che andrebbe approfondito, ma in linea di principio sì, i nostri robot fino ad ora hanno partecipato a varie esercitazioni, ma a un caso vero e proprio ancora no e non vediamo l'ora di poterlo fare».
 

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Il Messaggero