Ultimate le procedure, assunti tutti gli oltre 400 precari della Asl

Giorgio Casati, direttore generale della Asl di Latina
Praticamente conclusa la procedura di assunzione dei precari della Asl di Latina. Una storia che si è trascinata per un paio d'anni e vede la parola fine....

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Praticamente conclusa la procedura di assunzione dei precari della Asl di Latina. Una storia che si è trascinata per un paio d'anni e vede la parola fine. «E’ con grande soddisfazione che la Direzione Aziendale comunica che sabato 21 dicembre, con le prove orali, si sono concluse le procedure concorsuali relative alla stabilizzazione degli infermieri della Asl di Latina (comma 2 Legge Madia). Con questo provvedimento - si legge in una nota dell'azienda - a seguito della conclusione dei lavori della commissione guidata dalla dottoressa Roberta Biaggi, 136 infermieri dipendenti precari dell’Azienda, si aggiungono ai precedenti stabilizzati nel corso del 2019 in totale 407 professionisti».


Un traguardo importante  «raggiunto grazie all'impegno dell’unità operativa complessa “Reclutamento” diretta da  Claudio Rainone, anche grazie al supporto esterno dell’ avvocato Michele Damiani che ha seguito con determinazione ed efficacia tutte le fasi di gestione del complesso percorso». 

«Si è trattato di un lungo percorso più complesso di quanto inizialmente si poteva immaginare, non solo per le difficoltà da superare durante le varie fasi, ma anche a causa di “alcuni” che hanno determinato un clima di incertezza, che sebbene non abbia determinato alcun vacillamento, ha però sviluppato tra gli interessati insicurezza e confusione. Solo grazie alla continua attenzione e vicinanza dell’ Azienda si è potuto proseguire senza alcun “freno” alla progressiva prosecuzione delle stabilizzazioni».

Mancano al completamento del processo 27 posizioni distribuite in una decina di procedure selettive i cui bandi sono stati già pubblicati e rispetto al previsto cronoprogramma (chiusura delle procedure 2019 e assunzioni 2020) la Asl ha anticipato i tempi.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero