Innovativo intervento per la rimozione di un tumore al fegato all'ospedale "Dono Svizzero" di Formia. L'équipe guidata da Giovanni Baiano ha operato...
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"Un’operazione difficile, con una delle metastasi non raggiungibile per via percutanea - spiega Baiano ragione per cui , in una prima fase, è stato necessario la completa mobilizzazione del fegato e, successivamente, sotto guida ecografica intraoperatoria, la rimozione delle tre lesioni epatiche con una particolare sonda ad ultrasuoni che, con precisione millimetrica e in grande rapidità, ha letteralmente vaporizzato le lesioni risparmiando il tessuto epatico sano ed i vasi contigui".
Due ore e mezza di operazione e nessuna perdita ematica "cosa di grande rilevanza, vista la costante emergenza, soprattutto estiva.Fino ad oggi si erano utilizzate sonde a radiofrequenza, più lente e meno precise (TAB) – ha spiegato Baiano -. Solo ultimamente in tutti i migliori centri di chirurgia del mondo si è iniziato l’utilizzo di sonde ad ultrasuoni, e con oggi, anche a Formia, dimostriamo di essere al passo coi tempi e all’avanguardia”.
Un intervento che ha coinvolto più figure professionali multidisciplinari: l’anestesista Carlo Iavarone, i dottori Vincenzo Viola e Maria Rega, in qualità di radiologo interventista Roberto Cianni, direttore della UOC di Radiologia Interventistica del Goretti di Latina, e, infine, come ferrista la l'infermiera Anna Maria Pulcrano.
Attese altre novità con i due primari Baiano e Cianni che, nell’esprimere la loro soddisfazione, hanno anticipato a breve un programma di trattamento radioterapico locale per le neoplasie del pancreas inoperabili che sarà tra i primi al mondo. “Se c’è passione vera per una professione sempre più complessa e difficile si ottengono grandi risultati – ha ricordato Baiano -. Anche in una provincia che sta vivendo una stagione sanitaria certo non rosea”. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero