Truffa con l'ortofrutta per i poveri: Cioffi a Lodi, ma interrogatorio annullato

Truffa con l'ortofrutta per i poveri: Cioffi a Lodi, ma interrogatorio annullato
Trasferta a Lodi per Alfonso Cioffi, l’uomo detenuto presso il carcere di Latina dallo scorso febbraio perché ritenuto membro di un’associazione dedita alla...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Trasferta a Lodi per Alfonso Cioffi, l’uomo detenuto presso il carcere di Latina dallo scorso febbraio perché ritenuto membro di un’associazione dedita alla truffa e al riciclaggio di ortofrutta destinata ai poveri. Il sostituto procuratore Sara Mantovani lo ha infatti convocato per un interrogatorio presso il capoluogo lombardo nella convinzione che le sue dichiarazioni possano, in qualche modo, fare luce sull’intera vicenda.


Lo scorso martedì 10 maggio, il 51enne, titolare di una ditta con sede all’esterno del mercato ortofrutticolo di Fondi, è stato quindi trasferito dalla casa circondariale di Latina all’aeroporto militare e poi accompagnato in volo fino a Lodi. Solo una volta che l’aereo era atterrato, l’avvocato della famiglia Cioffi Enzo Biasillo ha appreso della convocazione e inviato una lettera urgente al sostituto procuratore spiegandogli come il suo assistito non fosse intenzionato a fornire ulteriori dichiarazioni rispetto a quelle già rilasciate durante l’interrogatorio di garanzia.

L’incontro è stato quindi annullato e la ripartenza dell’aereo  è stata fissata per il prossimo martedì 24 maggio. La procura di Lodi continua dunque a raccogliere elementi su un’inchiesta che, secondo le indagini condotte dal Nas di Milano, ha già portato ad accertare la distrazione di 13mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli destinati ai poveri con un guadagno illecito di 4 milioni di euro. Elementi, quelli raccolti, ritenuti a prova di ricorso anche dal Tribunale del Riesame di Milano che ha respinto tutte le richieste di scarcerazione.


Oltre ad Alfonso Cioffi, si trova dunque in carcere dallo scorso febbraio anche il 44enne di Formia, ma residente ad Itri, Giampaolo D’Angelis il cui ruolo sarebbe stato quello di mettere in comunicazione il sodalizio del nord con l’azienda “L’oro della Costiera” di Fondi. Nessun affievolimento della misura cautelare nemmeno per Domenio Cioffi, il figlio 25enne di Alfonso, che resta ai domiciliari pur potendo godere di tre ore di libertà per due volte alla settimana per provvedere ai propri bisogni personali.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero